Intervista di Serena Lotti e Oriana Spadaro
Correva l’anno 2000 quando “Bohemian Like You” entrò prepotentemente nei nostri cervelli svelando al mondo gli irresistibili dandys di Portland. Sembra solo ieri e invece Courtney e soci festeggiano quest’anno un quarto di secolo di carriera e il decimo album “Why You So Crazy” uscito lo scorso gennaio per Dine Alone Records.
Manca poco al concerto del 16 settembre presso la Santeria Toscana di Milano e siamo già eccitati!
Nel frattempo abbiamo fatto due chiacchiere con Courtney Taylor-Taylor…
Ciao Courtney, come sta andando il tour? Non vediamo l’ora di vedervi a Milano!
Salve. Anche noi non vediamo l’ora!
Siete in tour per il 25esimo anniversario. Cosa dobbiamo aspettarci dalla scaletta? Vi focalizzerete sull’ultimo album oppure ripercorrerete tutta la vostra carriera sin dall’inizio?
Cercheremo di includere canzoni da quasi tutti gli album. Suoniamo concerti lunghi perché dobbiamo includere così tanti dischi, non sarebbe giusto tagliare fuori qualche periodo.
Come vi sentite a festeggiare il vostro 25esimo anniversario come band?
È sicuramente un traguardo di tutto rispetto. Per noi il tempo è trascorso così velocemente che non ci sembra nemmeno siano 25 anni. Sembrano più 8.
Avete prodotto 10 album, l’ultimo “Why You So Crazy” ha dentro di sé elementi oscuri ed enigmatici, con picchi di suoni psych pop, trip eterei (parliamo di “Ondine”) e incursioni folk. L’album ha un animo molto weird. È un melting pot di stili diversi. Raccontaci com’è nato e che intenzioni avevate, se la visione sperimentale che noi abbiamo colto riflette esattamente ciò che volevate comunicare a chi ascolta il disco.
Grazie mille, queste parole ci lusingano molto. Ognuno porta le sue idee nate negli studi di casa e quando vengono caricate sul computer di studio della band ognuno può suonare sulle tracce degli altri. Penso che a tutti piaccia che il sound complessivo sia nuovo o sperimentale, quindi ad un certo punto qualcuno aggiunge dei rumori strambi o parti che sembrano più astratte. In questo disco in particolare questi suoni sono risultati molto forti alla fine.
Vorremo sapere come è nata “Ondine”. Sappiamo che è un brano di Ravel suonato al pianoforte. Siamo rimasti molto stupiti da questo brano. Come mai questa scelta? La suonerete dal vivo?
Il nostro amico Hunter semplicemente ha iniziato a suonarla dopo che Thomas aveva registrato “Forever” e suonava perfetta, così l’abbiamo lasciata come canzone finale. È fantastica se sei veramente sballato e l’ascolti con le cuffie sul divano.
Molte delle vostre canzoni hanno titoli legati alla religione come “Godless”, “Sins Are Forgiven”, “To The Church”, “Semper Fidelis” e come molte band psichedeliche siete avvolti da un’aura mistica. La religione ha qualche influenza sulla vostra musica?
È una domanda interessante. Nessuno di noi accetta la religione organizzata quindi non ho idea del perché questo tema sia ricorrente. Suppongo che la religione sia un casino onnipresente nel nostro mondo che deve emergere prima o poi. Spero la gestiamo in modo intelligente o positivo.
Le vostre canzoni più famose sono state utilizzate per spot televisivi (in Italia tutti conosciamo “Bohemian Like You” a memoria e come ci ha convinto a cambiare compagnia telefonica mobile!), in molte serie TV e come colonna sonora in alcuni videogiochi. Che effetto vi fa? Temete di essere etichettati come band da una sola hit e basta oppure pensate sia un buon modo per diffondere la vostra musica in ambiti più mainstream? Sembra che dopo il grande successo di “Bohemian Like You” abbiate deciso di rinunciare alla direzione pop e tornare nella vostra nicchia.
In realtà non pensiamo a cosa succede ai nostri dischi dopo la pubblicazione. È bello che vengano suonati ovunque e che ci guadagniamo! Il disco “Thirteen Tales From Urban Bohemia” è un disco di musica psichedelica tanto quanto gli altri dischi, ma il singolo “Bohemian Like You” è diventato una tale hit da essere ricordato come un disco rock’n’roll. Ma ascoltate “13 Tales” interamente e ditemi cosa ve ne pare.
Raccontaci il vostro rapporto con i Brian Joneswston Massacre di cui siete detrattori e ammiratori allo stesso tempo. Abbiamo visto il documentario “Dig!”, ma vorremmo sapere da te qual è il rapporto con Anton Newcombe.
La band ha cambiato membri così tante volte che non ricordo nemmeno chi ne faccia parte adesso. Saremo sempre amici con Anton. Abbiamo incontrato lui, sua moglie e suo figlio quando siamo stati a Berlino quest’anno ed è sempre bello rivederli. Il film è stato un casino di cattiva recitazione e racimolare cose per creare una specie di trama. In generale siamo rimasti tutti delusi dal fatto che la maggior parte delle riprese sia stata scartata a favore di scene che sono state montate dal regista.
Ripensando agli anni ’90 a Portland, quando vi siete formati, cosa ricordi di quegli anni? Chi è stato il vostro mentore? Noi ricordiamo Elliott Smith e gli Heatmiser che si trasferirono a Portland e che sono riconosciuti come gli ultimi rappresentanti del rock alternativo americano.
Portland ha avuto la sua parte di grunge, rap e rock. Elliott non era come il resto della scena di Portland e nemmeno noi. Gli Heatmiser non fecero molta strada prima che lui lasciasse per intraprendere la carriera solista, quindi sono solo una nota a piè di pagina rispetto alla carriera di Elliott Smith.
La nostra band è stata piuttosto delusa dalla musica americana degli anni 90, motivo principale per il quale esistiamo. Band inglesi come Spiritualized, My Bloody Valentine e simili sono quelle che ascoltavamo e a cui ci siamo ispirati.
Qual è il vostro album preferito, quello a cui siete più affezionati o ritenete il più rappresentativo della vostra band?
“Why You So Crazy” è il mio preferito in assoluto.
Ultima domanda. Cosa chiederesti al Segretario di Stato americano oggi?
Che lavoro fai (se lavori)?
Clicca qui per leggere la versione originale in inglese
The DANDY WARHOLS
LUNEDÌ 16 SETTEMBRE – MILANO
SANTERIA TOSCANA 31
MARTEDÌ 17 SETTEMBRE – BOLOGNA
LOCOMOTIV
Biglietti in vendita a questo link > http://bit.ly/dandywarhols2019
Biglietto: 22,00 € + d.p.
