Articolo di Serena Lotti | Foto di Roberto Finizio
Sabato sera Le Fabrique ha registato il sold out per l’unica data italiana della giovane australiana Tash Sultana, cantautrice polistrumentista, busker per inclinazione naturale, multitasking per vocazione e urgenza artistica, ribelle, musicista dinamica e dal passato difficile. La sua esigenza di far musica la spinge con la sua chitarra e il suo seguito di strumenti da zaino sulle strade di Melbourne e la consegna poi ai palchi più importanti di tutto il mondo e al largo pubblico, facendola definire da una critica senza retorica una delle artiste più interessanti del 2018.
Non si incontrano solo milanesi al Fabrique ma austriaci, tedeschi, olandesi e gente che arriva da tutte le parti d’Europa, Tash riesce a fare di questa platea un meltin’ pot europeo coeso, solido, appassionato, attento, commosso e straordinariamente caldo.
Cappellino, t-shirt oversize, piedi nudi Tash ieri sera ci ha consegnato uno spettacolo intimo, poetico, ipnotico attraverso un’ininterrotta narrazione musicale che ha trasportato il pubblico in una dimensione quasi onirica e incantata. Circondata da tutti i suoi strumenti a partire dall’inseparabile loop station, drum machine, tastiere, da un’immensa pedaliera, distorsori e l’alternarsi di chitarre acustiche ed elettriche fino alla comparsa sul palco di un mandolino, di una tromba e di un flauto di Pan, Tash Sultana, jammando, saltando, sussurrando al microfono e piegandosi alla forza di un istinto artistico quasi animalesco, ci ha portato in alto regalandoci virtuosismi delicatissimi e intimi, riportandoci velocemente sulla terra grazie alle distorsioni della chitarra elettrica e a cambi di registro tanto veloci quanto violenti.
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Il concerto è stato un unico percorso, accompagnato da una voce che non la faceva da protagonista ma da una forza strumentale straordinariamente appassionata e capace di incantare. I pezzi, i grandi classici di Tash, li abbiamo ascoltati tutti e ci siamo addentrati con lei nel mondo di una lunghissima Big Smoke dove la chitarra è protagonista, nella sensuale Cigarettes con un cantato caldo e graffiante e alla fine con l’esplosione di Jungle, in cui il pubblico è esploso offrendosi quasi come uno degli altri strumenti a disposizione di Tash e via dicendo tra un continuum di ispirazioni reggae e rnb, percussioni tribe, calde e psichedeliche in totale distonia con i suoni algidi ed elettronici del campionatore e l’alternanza dinamica di suoni sintetici.
Ma Tash non può essere raccontata. E’ pura esperienza che va vissuta necessariamente sotto ad un palco dove lei può trasportarti dentro ad un mondo allucinato e paradisiaco.
TASH SULTANA – scaletta del concerto di Milano
Setlist del concerto di Londra
Seed
Big Smoke
Seven
Cigarettes
Salvation
Pink Moon
Notion
Mellow Marmalade
Free Mind
Jungle
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Harvest Love
Blackbird