Ci risiamo anche questa volta, cinque tracce per cinque film (in realtà quattro film e una serie televisiva), iconici o meno, famosi o meno, per accompagnare cinque uscite discografiche recenti. Perchè troppo spesso la musica ci accompagna in camminate, viaggi in autobus e altre location che inevitabilmente ci portano a crearci i nostri personalissimi film mentali.
Questi film, in questa quarta settimana di una rubrica a cui noi stessi non avremmo dato dieci lire, sono un piccolo spunto che possa accompagnare questi film mentali da playlist per andare al lavoro, in palestra o dall’amata in trasferta all’estero. Fateli vostri, e buona visione!
BIG MOUTH con “penis” dei Dead Cells Corporation
Compagnia imprescindibile della quarantena e di tutto ciò che è arrivato dopo, “Big Mouth” è stata una di quelle serie animata di Netflix perfetta per quel sottile equilibrio che teneva insieme gli aggettivi: squallido, volgare, adolescenziale, incredibilmente tenero, anche un po’ romantico, divertente e assolutamente unico. In sintesi siamo davanti a un gruppo di adolescenti che scoprono sesso e relazioni, e non possono che derivarne assurde conseguenze, soprattutto se ad ogni ragazzo è affidato un mostro degli ormoni, letteralmente un compagno, un mostro, a cui fare domande e da cui ricevere risposte. A questa serie, che ha accompagnato pranzi, cene e aperitivi, associamo l’ultimo singolo dei Dead Cells Corporation dal titolo “penis”, una bellissima e sbilenca canzone d’amore come la scriverebbe il più arrapato dei sedicenni. Un folle progetto che si può accompagnare a una serie folle, che però si fa anche voler bene.
LA RAGAZZA DELLA PALUDE con “Pensieri a vapore” degli Ave Quasàr
Un film che è rimbalzato forse troppo poco in Italia e che invece nasconde una piccola grande storia è quello de “La ragazza della palude”, o anche la vita di una ragazza ai margini della società, una ragazza che lontana da tutto dovrà conoscere l’amore, il piacere della lettura e tutto il male esterno. Un film che si trova, ancora una volta, su Netflix, forse giocando con una VPN per trovare il paese giusto, e che è da dedicare a tutti gli outsider là fuori, un po’ come i nostri Ave Quasàr con la loro “Pensieri a vapore”. Un brano che nasconde il testo in pieghe elettroniche, che comunica timidamente con sguardi schivi e che parla d’amore senza urlarlo, come chi non fosse abituato a sentire i propri sentimenti e a sentirsi, come tutti quelli che si nascondono nell’acqua (come nel caso di questa ragazza della palude) o sotto un tappeto di musica, stratificata, complessa nelle sue influenze. Incatalogabili, senza genere, senza posto. Il ritorno degli Ave Quasàr è una bellissima incomprensione ballabile, in un mondo steam-punk e ritmi serrati. Pronti a farvi assorbire dai vostri pensieri a vapore?
IL FAVOLOSO MONDO DI AMÉLIE con “Neruda” di Rayo
Giudicando solo il titolo, prima di ascoltare “Neruda”, il nuovo singolo di Rayo, avevamo pensato che sarebbe stato una colonna sonora perfetta per il film “Il Postino”. Poi, però, ci siamo trovati davanti ad amori nuovi sullo sfondo di una Parigi impressionista e una non troppo velata paura di lasciarsi andare. Con questi elementi non abbiamo potuto fare a meno di farci tornare alla mente le vicende affrontate dalla stravagante Audrey Tautou nel coloratissimo film “Il Favoloso Mondo di Amélie”. Qui abbiamo delle atmosfere decisamente più vintage e malinconiche rispetto al sound frizzante che ci propone Rayo nel suo brano, ma in entrambi in casi l’invito è sempre lo stesso: mettiamo da parte ogni timore di aprirci al nuovo e scegliamo consapevolmente la strada della felicità.
BLUE VALENTINE con “Lampo” di Piro
Il ritorno musicale di Piro dopo tre anni di pausa è all’insegna della nostalgia. “Lampo” ci accompagna in un viaggio tra i ricordi di chi pensava di aver trovato l’amore eterno e ci trasmette la pacata rassegnazione alla fine di quella storia. La gioia del passato si alterna al disincanto del presente e per questo motivo abbiamo deciso che il film a cui dovrebbe fare da colonna sonora “Lampo” altri non è che “Blue Valentine”, il secondo film di Derek Cianfrance che fin troppe coppie, a causa del titolo, hanno avuto la malaugurata idea di guardarsi nel giorno di San Valentino. Ora sapete che non dovete farlo. “Blue Valentine” è un film da post-rottura, uno dei più realistici e viscerali in circolazione, che ti tiene incollato allo schermo proprio grazie al suo sapiente montaggio che alterna passato e presente, amore e odio, felicità e rabbia.
SOUL KITCHEN con “Run!” degli Elektrostal
Può sorprendere che un film che letteralmente porta il titolo di una canzone, sia qui associato ad un’altra canzone, ma ora vi spieghiamo tutto. Quella degli Elektrostal è una follia che unisce Piemonte e Balcani, sotto l’inevitabile e segreto appoggio del KGB, che loro ovviamente negheranno. Un’infinita sessione di improvvisazione, ha fatto in modo che oggi possiamo avere un disco dalle vibes jazz-sovietiche che non fanno che rendere tutto frizzantino, caotico e incredibilmente affascinante: una catena di montaggio disastrosa che poi ha perfettamente senso, come nelle follie culinarie di un film tedesco che, se non avete mai visto vi consigliamo di recuperare assolutamente: Germania, Turchia, cibo e musica che diventano tutt’uno e che avremmo visto bene in una versione alternativa che fosse accompagnata dagli Elektrostal, il trio composto da Kolë Laca (tastiere), William Nicastro (basso) e Marco Quarantotto (batteria).