In queste settimane di grandine e afa, non ci siamo risparmiati dal recuperare alcune tra le uscite più interessanti del periodo, dai singoli indipendenti della scena romana (come l’enigmatico FVLLEN e la carismatica lanobile) ma anche tornando in territorio milanese (con Leanò), siamo tornati negli anni Cinquanta riscoprendo Rossellini, ma anche nei burrascosi e televisivi anni Dieci, andando a ripescare un titolo come “Sucker Punch”. Cinque brani e cinque film che potrebbero andare benissimo insieme, ma che finora nessuno ci aveva mai pensato.
Come sempre, preparate i pop corn.
TWILIGHT con “Bates Motel” di The 24 Project feat. Casx
No, niente “Psycho” ad accompagnare l’inedita collaborazione tra The 24 Project e Casx. Ascoltando questo pezzo, abbiamo invece ripescato dai nostri ricordi adolescenziali e davanti agli occhi sono partiti a raffica un milione di flash con protagonisti Edward Cullen e Bella Swan. “Puoi leggermi la mente, ti sto osservando dalla finestra della casa di fronte, la giacca di pelle, le mani sporche”. Basterebbero questi primi versi a costituire l’inizio di uno di quei bellissimi fan-edit che ci facevano venire gli occhi a cuoricino in quegli anni in cui YouTube non era ancora una piattaforma satura come oggi. Guardandoci indietro, siamo tutti perfettamente consapevoli di quanto l’amore tra il luccicante vampiro e l’ingenua umana fosse malato, nello stesso modo in cui lo è la protagonista di “Bates Motel”, che desidera ardentemente un ragazzo che però la consuma. Ma a volte la consapevolezza non basta, ed essendo umani e fragili, anche da adulti ci capita di gettarci tra le braccia di vampiri che ci trasformano fino a renderci l’ombra di noi stessi. (#TeamJacob)
I PASSEGGERI DELLA NOTTE con “Radio” di Leanò
Leanò, cantautrice di Milano che racconta, in brani a tratti autobiografici traumi e sentimenti, i ricordi di una storia estiva ritrovando della sabbia nelle tasche, il tutto sempre con la sua inconfondibile ironia. Leanò è quell’amica che sentiamo al telefono tutti i giorni, e che ci racconta la sua vita come se fosse una serie televisiva o un film francese. Nel suo ultimo singolo, “Radio”, qualcuno le butta fuori dalla finestra una vecchia radio che le aveva lasciato sua nonna, il tutto si apre con un messaggio vocale della stessa Lea, e poi tutto è una conseguenza. E noi siamo attratti come dei magneti da questa storia romantico urbana. Ci viene in mente un film piuttosto recente, francese come dicevamo, “I passeggeri della notte” dove una donna si ritrova a lavorare in un programma radiofonico dove gli insonni e i vagabondi notturni possono chiamare in redazione e raccontare qualcosa di loro, un come farebbe Leanò con quel suo messaggio vocale e quella storia assurda di una radio che cade dalla finestra. Siamo più che sicuri che il personaggio di Charlotte Gainsbourg nel film e Leanò diventerebbero grandi amiche.
VIAGGIO IN ITALIA con “Trasparente” di Eleonora Elettra
Roberto Rossellini aveva raccontato una storia davvero strana in “Viaggio In Italia”. Si tratta di un iconico film del 1954 che avremmo visto in quattro, ma che, se volete stupire qualche scettico amico che non trova più film validi su Netflix, forse potreste timidamente proporre. Una coppia inglese si ritrova nel sud d’Italia, non parlano, non comunicano, forse si odiano anche. Lei vorrebbe dei figli, anche se avevano sempre detto di non volerli e, in questi casi, si sa che cambiare idea fa piuttosto paura. Tutto precipita, e tra il sole che brucia in Italia e la morte degli scavi del Vesuvio che ancora risuona silenzioso ovunque, i due si allontanano inesorabilmente. Ma poi, alla fine di tutto, si amano, è solo una parentesi questa di odio e parole brutte, una vacanza in Italia e poco altro. Ed è abbastanza strano come le vacanze, i viaggi, accelerino tutto, facciano male, brucino tappe e sentimenti, e che poi torni tutto alla normalità. Ne parla anche Eleonora Elettra nel suo ultimo singolo “Trasparente”, di quando ci assale la malinconia e la tristezza che nascondiamo dietro un mojito sulla spiaggia e con l’ennesimo ballo di gruppo, un po’ come i protagonisti di “Viaggio In Italia”che fanno gite a Capri e si aggirano per le vie di Maiori.
Eleonora Elettra, con quella sua aurea da donna di altri tempi, potrebbe firmare una colonna sonora alternativa per film del neo-realismo come questo. La apprezzerebbero molto Rossellini, regista del film, Scorsese, fan del genere, e anche noi, che di “Trasperente” già non possiamo più fare a meno.
5 GIORNI FUORI con “Lamette” di Lanobile
Lanobile ha deciso di regalarci una sua personalissima versione di Lamette, eterno brano di Rettore (rigorisamente “di” e non “della”) dove convivono la spensieratezza di un tormentone con quei temi dolce-amari come chi ha perso tutte le speranze. Ci immaginiamo una donna vissuta a cantare questo pezzo, una che s’è bevuta il mondo e ama tutto, e che di tutto questo amore sperperato ne ha ricevuto veramente poco. Lanobile, con quella sua gioventù triste e romana, è perfetta per questo pezzo, che ci immaginiamo come una colonna sonora alternativa di “5 giorni fuori”, film del 2010 che forse avete visto distrattamente su Netflix e che vi potrà piacere ancora di più se siete in un periodo della vostra vita dove vi sentite un po’ fuori, e vi piace circondarvi di persone fuori, disadattati senza speranza, siete inclini alle crisi isteriche e forse vi piace anche un po’ così. Le pressioni sociali, la vita, un ragazzo che deve iscriversi all’università e che invece si ritrova in un centro psichiatrico dove conosce anche l’enigmatica Noelle. Quale brano migliore?
SUCKER PUNCH con “Difetto” di FVLLN
Era il lontano 2011 quando uscì un film piuttosto strano, tutt’ora sottovalutato e che oggi forse si sarebbe ritagliato una fetta più ampia di disadattati che si ritrovano molto vicini alla figura di ragazzine sfruttate in una clinica psichiatrica. Oltre che nella colonna sonora, in cui spicca un brano di Alison Mosshart, è facile poi affondare nei colori caldi, verdi e gialli, di un’estate post apocalittica, un po’ come quella che sta vivendo Roma oggi e dove possiamo ritrovare anche il nostro FVLLN. Produttore, tra rap e hyperpop che riesce ad affrontare temi delicatissimi, soprattutto nel cantautorato maschile. Se a febbraio aveva descritto “Ana”, oggi ci ha regalato un brano acido e triste dal titolo “Difetto”, nato dopo un viaggio estivo, di una magia desolata e ficcante che forse in pochi film possiamo ritrovare. Ci piacciono i fragili che combattno, e forse FVLLEN si sarebbe trovato bene al fianco di Babydoll in “Sucker Punch”.