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Reportage Live

THOM YORKE: le foto e il racconto del “Tomorrow’s Modern Boxes Tour”

Articolo di Alberto Antonello (Codroipo, Udine)
Foto di Emanuela Vigna (Ferrara) e Andrea Ripamonti (Roma)

Thom as you are, niente di più e niente di meno.
Già così potremmo chiudere il racconto di ciò che è stato.

Mr. Yorke è tornato sul “luogo del delitto”, a quasi sette anni di distanza da un memorabile concerto dei Radiohead. Era fine settembre 2012, sotto la pioggia un’esibizione epica (occorre dirlo?), in apertura addirittura Caribou. Di tempo ne è passato da quel giorno, il clima è decisamente diverso e Thom stavolta arriva in solitaria.

Quello che si è consumato nella splendida cornice di Villa Manin a Passariano di Codroipo è stato molto diverso da allora ma non per questo meno intenso. Sembra quasi chiudersi un cerchio, “everything in its right place”, giusto per usare un titolo a caso per romanzare al meglio la serata.

Premessa doverosa: nessun brano dei Radiohead in scaletta, nessun tributo o accenno alla band ma solo pezzi della sua carriera solista e del progetto Atoms for Peace. Thom ci ha prende per mano e ci porta fuori dalla nostra comfort zone, ovunque si vada con lui alla fine si sta sempre benissimo, c’è da fidarsi ad occhi chiusi di uno così.

E’ sembrato per certi versi di veleggiare in un film di Tarkovskij, in cui lo “Stalker” conduce le persone nella “Zona” magica e proibita attraverso un viaggio profondo e catartico. Teniamo ancora per un po’ gli occhi chiusi, quasi cercando di recuperare qualche sogno perduto e quando poi li riapriamo non ci resta che seguire i disegni e le forme che si susseguono nel grande visual sul palco, perfetto contrappunto alla parte sonora, magistralmente orchestrato dall’artista Tarik Barri.

Niente Radiohead dicevamo, anche se a ben guardare sul palco c’è il frontman e uomo più rappresentativo e con lui Nigel Goldrich, producer e autentico “sesto uomo” della band di Oxford, nonché batterista proprio degli Atoms for Peace. Sotto il palco la stessa nutrita schiera di fan adoranti.
Yorke non ha bisogno di togliersi di dosso la sua band, l’humus culturale e il variegato paesaggio sonoro sono gli stessi.

Clicca qui per vedere le foto di Thom Yorke a Ferrara (o sfoglia la gallery qui sotto).

Menzione speciale la merita l’opening act di Andrea Belfi, percussionista e compositore veronese (ex membro dei Rosolina Mar ed ora di stanza a Berlino), scelto da Yorke in persona per accompagnarlo non solo nelle date italiane ma anche in altre cinque tappe europee tra Francia, Germania e Svizzera). La sua performance infatti, parte dalle percussioni per sfociare poi in trame elettroniche ed ipnotiche, in una sorta di jam session fatta persona.

Torniamo ora al nostro Thom che oramai sembra quasi un Re Mida: ogni cosa che tocca risplende, anche se sottovoce, di aurea speciale. One man show senza filtri, fa semplicemente ciò che gli riesce meglio e nonostante gli scarsi sorrisi, sappiamo comunque che si sta divertendo da matti.

Si alterna tra tastiere, synth e strumenti a corda, quando poi molla tutto per godersi il palco in tutta la sua interezza, si lascia finalmente andare ai suoi celebri passi di danza, destandoci tutti all’improvviso dalle atmosfere soffuse che ci stava ricamando addosso e facendoci addirittura saltare.

Lo show è stato un mix perfetto tra tutti i suoi lavori solisti, ovviamente l’ha fatta da padrone il recente “Anima” ma ben rappresentati sono stati anche il debut album “The Eraser” del 2006 e il suo successore “Tomorrow’s Modern Boxes” del 2014. Aggiungiamoci anche paio di episodi degli Atoms for Peace e altrettanti tratti dalla soundtrack di Suspiria (film di Luca Gadagnino dell’anno scorso, interamente musicato dal nostro eroe di serata) ed ecco che abbiamo uno show densissimo che va ben oltre la canonica ora e mezza, tutta di alto (altissimo) tenore.

Dopo il primo giro di bis, Thom esce dal palco per la seconda volta e tra il pubblico serpeggia l’indecisione se restare o cominciare a prendere la via di casa. Si attende qualche minuto più del solito ma ne vale decisamente la pena, lo show si chiude con un picco di intensità emotiva, la pazzesca “Suspirium” (canzone premiata come miglior brano originale all’ultima Mostra del Cinema di Venezia) con un’esibizione piano e voce che da sola è valsa il prezzo del biglietto. Tutta la gente che si stava dirigendo già verso l’uscita si ributta così a capofitto in direzione del palco e si gode l’ultimo pezzo di sogno, quando oramai si era già rassegnati al risveglio.

Dream on, Thom.

Clicca qui per vedere le foto di Thom Yorke a Roma (o sfoglia la gallery qui sotto).

THOM YORKE – scaletta del concerto di Codroipo (Udine)

Interference
A Brain in a Bottle
Impossible Knots
Black Swan
Harrowdown Hill
Pink Section
Nose Grows Some
The Axe
The Clock (Ladies & Gentlemen, Thank You for Coming)
Has Ended
Amok (Atoms for Peace song)
Not the News
Truth Ray
Traffic
Twist

Encore:
Dawn Chorus
Runwayaway
Default (Atoms for Peace song)
Atoms for Peace

Encore 2:
Suspirium

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