In occasione della Milano Music Week, mercoledì 23 novembre, sul palco di Germi, il locale sito in Cicco Simonetta a Milano, si sono alternati, unplugged, gli artisti dell’etichetta Sound To Be, creando una vera e propria contaminazione, in linea con la natura del luogo che ci ha ospitati. Locale strapieno per una bella serata di buona musica e tanti talenti, che si sono avvicendati sul palco in maniera dinamica e informale, in un’atmosfera familiare.
È il torinese Obi ed il suo rap diretto, sulle note del pianoforte suonato da Raffaele “Rabbo” Scogna, che ci fa entrare nella serata. Con la sua simpatia ed un tris di brani al sapore del quotidiano, ci riscalda dalle fredde temperature e ci fa piazzare un bel sorriso sul viso, anche se i temi cantati (o meglio, rappati), sono una lucida visione dei nostri giorni, con le riflessioni che questo comporta.
Si cambia genere, con le atmosfere soavi e rarefatte di Beatrix, accompagnata al pianoforte da Federico Crivicich. Sedicente timida a parole, quando inizia a cantare non ha alcuna ritrosia. Voce dal timbro caldo e morbido, mi colpisce per potenza ed estensione. La sua interpretazione, di una grazia sublime, incanta la sala e mi porta, per qualche istante, lontano da Milano e dalla giornata appena trascorsa. Tra i brani proposti, uno scritto per lei da Cesare Malfatti, con il quale ci regalerà, successivamente, un prezioso duetto.
In un alternarsi di talenti, diversi generi e personalità, spunta una maglia di Maradona ed è Uva ad indossarla. Istrione fino dalle prime battute, accompagnato al pianoforte da Daniele, ci diverte e ci intrattiene come un avvezzo mattatore con il suo carisma ed i suoi brani, caratterizzati da un bel mix di romanticismo, emozione e leggerezza. Dopo un rapido e divertente cambio palco, due volti (e voci) ben noti: Cesare Malfatti e Chiara Castello.
Ex La Crus, Cesare, negli anni, ha musicato diversi momenti della vita di molti di noi e l’incontro con lui porta sempre emozione e intensità. Sul palco con Chiara, artista con la quale collabora ormai da diversi anni, ci presentano una selezione di brani tratti dall’ultimo lavoro I Catari di Monforte, che narra le vicende dei Catari, eretici delle Langhe, scoperti e perseguitati all’inizio degli anni 1000. Un progetto che conferma il desiderio dell’artista milanese di portare l’attenzione sul passato e sulla storia, come già quattro anni fa con La Storia è Adesso. Vicende dimenticate rivivono ora, descritte con la poetica dei giorni nostri. Avvenimenti drammatici riportati alla nostra attenzione in un alternarsi di atmosfere soffici e dinamiche. Synth e campionature, uniti a voce e chitarra, arricchiscono i brani di energia e pathos, per una resa totale che cattura i presenti.
Un avvicendarsi dinamico dicevo, ed è un attimo che dalla storia e dal passato, si ritorna alla narrazione dei giorni nostri, con la brillante Lamo, dotata di una naturale e coinvolgente spigliatezza, che coinvolge fin dalle prime battute. Accompagnata da Rabbo al pianoforte, ci regala alcuni suoi brani, caratterizzati da ritmi leggeri ed un interessante utilizzo delle parole, che tingono il racconto di simpatico cinismo o pragmatico realismo.
Ci stiamo avviando verso la fine della serata, la giornata lavorativa inizia a farsi sentire, ma Giorgieness ci dà una bella scossa con la sua grinta e la sua energia! Imbracciata la chitarra, ci carica con i suoi brani, ma anche ci emoziona, come con la struggente e salvifica Anima in Piena, che nel contesto così raccolto in cui ci troviamo, entra ancora più dentro, risulta ancora più intima.
Ultimo artista della serata, Effenberg, con le sue sonorità che vanno dalle tinte calde a quelle ipnotiche e sofisticate. Ci propone un assaggio della sua discografia, dagli esordi con Elefanti per Cena del 2017 fino ai giorni nostri con Atto di Rivolta e al più recente singolo L’ultima Mestruazione, pubblicato con Rachele Bastreghi che lo raggiunge sul palco per un intenso e graffiante gran finale.
Serate come questa, ce ne vorrebbero più spesso!