Articolo di Serena Lotti – Foto di Rossella Mele
I Soul Circus, collettivo di musicisti di estrazione funk’n’soul, was back in town, più precisamente back inda house, la loro casa d’elezione, di pertinenza, il BIKO di Via Ettore Ponti 40 a Milano.
Dopo l’incendiario live di dicembre scorso, che fu anche l’occasione per festeggiare il compleanno della Queen (la cantante Wena, fondatrice con Alessia Davis Marcandalli del progetto Soul Circus) tutti questi irresistibili funky pusherts si riuniscono per l’ultima volta, durante questa entusiasmante stagione per darci l’arrivederci al prossimo anno.

Chi ci conosce sa quanto siamo affezionati a questi artisti, e non lo siamo solo perchè ogni volta che assistiamo ad una loro performance ci sembra essere la nostra prima volta tanto è diversa ed assolutamente imprevedibile la setlist e lo storytelling che propongono, ma anche perchè ci fanno sentire a casa, in famiglia, ad una festa tra amici. Al grido di “ricordati di santificare il funky” e non caso siamo in vena di festeggiare altre feste pagane incoming, ci apprestiamo a partecipare ad un party che solo fisicamente che ha luogo a Milano ma che si sposta secondo un itinerario joyceano della mente da Detroit a Memphis, da New York a Chicago. Mentre ti si ammollano le ginocchia e ti levi i capelli bagnati dalla fronte mentre ti scassi di tweerk sul dancefloor, ti sembra ti intravedere tra la folla Curtis Mayfield, Bill Withers, Dionne Warwick, James Brown, The Jackson 5.
Eccole le badass, Wena, Alessia Davis Marcandalli, Emma Elle, Alea accompagnate dalla torma colorata e rumorosa di musicisti (Luciano Lucky Pesce tastierista e arrangiatore, Valter Boscarino batterista, Tommaso Caccia chitarrista, Eusebio Getulio bassista, Tiziano Codoro tromba arrangiatore della sezione fiati, Peppe G baritono, Federico Limardo Sax); non hanno fatto che sentenziare senza mezzi termini quanto l’urgenza di portare sul palco questa musica, stasera, qui e ora insomma, sia necessaria alla salute, quella mentale, fisica, spirituale, qualsiasi sia la dimensione e collocazione del nostro bene. Questo è più che un impegno, è un’impegnativa. Il Biko non è un ricettacolo dove raccogliere l’esperienza, ma è una ricetta medica vera e propria. E loro, le musicoterapiste che ci riabilitano. E se questo non bastasse alla causa, ecco altri ospiti sul palco a portare dispositivi ausiliari e device artistici di ogni foggia e colore. Samoo & Ginho della Torino Soul Night, la raffinatezza di Alessandra Abbondanza , I-Matt e ancora nuovi ospiti ai fiati come Oliseh Francesco Obiarinze, Pigio e Carmelo Rizzo, nonchè Marilena Montarone al basso. Più che un Circus, un esercito. Più che un collettivo una società di massa.

E allora via, scivoliamo dentro questo sudore lucido, stiamo senza peso in questo fusion nostrano, di R&B e pop-funk, di soul, R&B, di jazz, rock e di hip-hop. E con i Soul Circus siamo lì in bilico tra il tangibile e la trasognanza tanto è evocativa la potenza, la struttura, la costruzione puntuale ma sempre in preda alla dinamica più spinta delle loro esibizioni, stavolta con il coaudivio di altri e altri ancora: sempre lì il “funk”, non solo un suono, uno state of mind ma un odore persistente, un effluvio che sprigionano questi corpi femminili coperti di glitter e lustrini, corpi che vibrano sotto le scudisciate energiche e generose di questo groove ossessivo ma confortante al tempo stesso, e che fa dimenare le badass, quasi fossero in un stato di eccitazione, sexy, sporche, libere da inibizioni. E le voci di cristallo prima, grevi e grezze poi, eccole fondersi l’una nell’altra, trame sonore che si aspettano prima di intrecciarsi, che si rincorrono, si elevano e poi si sciolgono l’una dentro l’altra.

La setlist è varia ed eterogenea, in tutto quello che ci propongono troviamo tracce di metamorfosi e di resilienza, di passione e tormento; stasera non c’è solo entertainment, le pulsazioni funk e i ridondanti riff di chitarra ci portano sempre un pò più in là, raise the bar, non è solo boogie, la band è sempre pronta ad alzare il ritmo da morbido a full-on bebop e a farci riflettere mentre balliamo. Grazie a Dio che si fa ancora musica così, che non è l’ennesima vacua intellettuale riflessione sulla musica nel 2023. Ma Dio diciamolo, e si fa ancora musica così.
Ci rivediamo a Settembre. Portate la prescrizione medica.
