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DROPKICK MURPHYS + AUGUST BURNS RED in concerto a Merano: foto, reportage e scaletta

Articolo di Michele Viganò | Foto di Matteo Scalet

“The boys are back”… e allora si va a sentirli. A Merano, Rock The Lahn. Arriviamo sul posto mentre gli August Burns Red stanno ancora urlando dal palco tutta la loro rabbia metal-core. Una volta si chiamava nu (perchè era “new”) metal: growl, distorsioni telluriche, doppio pedale sulla cassa, finchè, consci del divario stilistico con i superospiti della serata attaccano una “Linoleum” targata NOFX che non ha niente da invidiare all’originale (metallari sì, ma professionisti) e mandano il pubblico definitivamente in visibilio prima di salutarlo e lasciare la scena a Ken Casey e soci.

Parte nell’impianto “Foggy Dew”, tradizionale canto indipendentista dell’isola verde, versione Sinead O’Connor, epico intro, poi una chitarra acustica rompe il silenzio, il tempo di qualche pennata e magicamente tutta la band inizia a marciare: “The boys are back and they are looking for troubles!”. Sono loro: vent’anni dopo, 1996-2016, le date sono scritte a caratteri cubitali sul fondale. Un marchio di fabbrica che non vuole essere icona: niente trifogli e ghirigori celtici; questa volta il logo è un pistone da Harley Davidson e i Dropkick Murphys sono un motore rovente. Si scatena il pogo, e durerà fino alla fine, interrotto solo dai lenti. Niente ballads per carità (come si vede dall’elenco sotto la tradizionale “The Auld Triangle” è stata impietosamente depennata dalla scaletta), casomai valzeroni da abbracci etilici: uno su tutti “Cruel”, intriso di romanticismo da ultimo whiskey.

Il resto è un susseguirsi di punk songs pescate dagli otto album di questi vent’anni. Punk anthems, verrebbe da dire: “Famous for Nothing”, “Worker’s Song” e che dire di “Barroom’s Hero?”. C’è perfino un intermezzo quasi pop-punk, e l’energia sembra scendere un po’, con “Walkaway” e “Sunshine Hinghway”, poi le cover “Just What I Needed” dei The Cars e “Career Opportunities” dei (nientedimenoche) Clash. Alla faccia dell’irish: il DNA, tanto sbandierato, sarà pure irlandese ma l’anima appartiene al punk universale.

Immancabile “You’ll Never Walk Alone” coro da curva del Liverpool, in realtà nata come brano di un musical  del  1945. Ecco, tutto ciò che toccano si trasforma in coro: e tutti cantano, non importa se siano canzoni vecchie o nuove, “Out Of Our’s Heads” e la bellissima “In a Rose Tattoo” sono già dei classici per i fan. Strepitosa “Going Out in Style” con i continui cambi di ritmo, da marcetta a polka-punk con un indiavolato accelerando finale. Si salta cantando. Il “set acustico” di “Sandlot” fa quasi tenerezza e finisce in cori, cori e pogo perchè è già il momento di “Your Spirits Alive” e Matt Kelly rulla come un mitra.

Poco importa se la cornamusa del povero Scruffy Wallace, sacrificato con due SM57 tra muri di Marshall, sia praticamente inesistente per la prima metà del concerto. Il fatto che la band vada avanti comunque e che nessuno sembri accorgersene più di tanto la dice lunga su ciò che il pubblico vuole dai Murphys. E su ciò che loro danno  dal palco. Cori e pogo. Anche la fisarmonica, a livello di volume, è purtroppo pura coreografia; discorso diverso per il banjo di Jeff Darosa (con il piezoelettrico si risolve tutto) che spesso fa da melodia ai cori da ultras che non accennano a placarsi. Le sue note pizzicate in “Shippin’ Up To Boston” diventano subito un coro quando ormai il palco, come da tradizione, è già stato invaso dal pubblico. Ladies first ovviamente: sulle prime note di “Kiss Me, I’m Shifaced” la prima ragazza scavalca le transenne seguita da altre dieci, venti, cento. Dopo le ragazze l’invasione è generale: si finisce con abbbracci e selfie sul palco mentre i Murphys suonano tra la folla. Ed anche quando la musica finisce Casey si aggira al di qua delle transenne per autografi e foto, o più semplicemente quattro chiacchiere e molte pacche sulle spalle. E’ così ogni volta, non è una sorpresa, l’hanno fatto per vent’anni, e continueranno a farlo.

DROPKICK MURPHYS – scaletta 10 Giugno 2016 – Merano – Bolzano
“The Boys Are Back”
“Prisoner’s Song”
“Sunday Hardocore Matinee”
“Johnny I Hardly Knew Ya”
“Walkaway”
“Barroom’s Hero”
“Sunshine Highway”
“Famous For Nothing”
“Cruel”
“Warriors code”
“Citizen C.I.A:”
“The Gang’s Alla Here”
“Sandlot”
“You’ll Never Walk Alone”
“Your Spirit’s Alive”
“Career Opportunities”
“Flannigan’s Ball”
“Going Out In Style”
“Just What I Needed”
“Rose Tattoo”
“Out Of Our’s Head”
“Worker’s Song”
“State Of Massachusetts”
“Kiss Me I’m Shitfaced”
“Shippin’ Up To Boston”

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