Articolo di Mattia Quirico | Foto di Andrea Ripamonti
Riconosciuto come il più grande batterista jazz-fusion per la sua potenza a tecnica percussiva, Billy Cobham ha raggiunto l’apice della fama a metà degli anni Settanta, diventando uno dei batteristi più acclamati nell’ambito jazz, fusion e rock.
La sua precisione, la sua grinta e il suo essere ambidestro hanno contribuito a costruire la monumentale lista dei suoi successi. Oltre che musicista, Billy è stato anche compositore e produttore di dischi, ed ha suonato in centinaia di registrazioni con gruppi suoi e con molte altre leggende della musica. Il suo segno distintivo – il più veloce, il più potente e il più esplosivo “drumming” – ha energizzato i palchi internazionali di concerti, orchestre sinfoniche e big band di tutto il mondo, dal palco di Broadway fino a quelli di show televisivi. La sua influenza stilistica ha letteralmente creato un nuovo genere, che ormai è parte della storia della musica moderna.
La serata di ieri è stata caratterizzata da un continuo flusso di energia sprigionata dalla band, composta da:
Billy Cobham – batteria
Ulf Wakenius – chitarra
Steve Hamilton – tastiere
Linley Marthe – basso
Emblematici sono stati senz’altro i soli, dove i musicisti non hanno mai fatto mancare punte tecniche eccezionali sui propri strumenti. Molto particolare l’utilizzo del distorsore sulla tastiera per glissare i suoni, tanto da sembrare quasi uno strumento a fiato. I soli di basso trovavano sempre il giusto spazio sonoro e lasciavano all’esecutore la possibilità di far “volare” il suo strumento. La chitarra frizzante e armonicamente interessante donava note molto fresche all’esecuzione. La batteria sapientemente inserita nell’insieme, capace sia di accompagnare, sia di trascinare il gruppo, ha avuto la capacità di emergere costantemente ed impressionare il pubblico con grandi exploit tecnici.
Di particolare bellezza è stato l’assolo in cui Billy ha iniziato a suonare con le bacchette, arrivando infine ad usare le mani, esaltandosi nella scelta delle altezze dei tom tanto da creare una vera e propria melodia percussiva giungendo quasi al silenzio, la platea è stata ammutolita all’ascolto del virtuosismo timbrico proposto.
La serata è stata veramente molto intensa, e, se si aggiunge il fatto che Billy ha 75 anni, ciò diventa ancora più incredibile!
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