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5 artisti indipendenti ci portano a mangiare fuori per la Giornata mondiale degli Hamburger

Di manzo, tacchino, vegano, dal kebabbaro, in casa, per cena, colazione o dopo-cena.

Il 28 maggio si festeggia la giornata mondiale dell’hamburger e per l’occasione abbiamo scelto e immaginato di prenderci un hamburger con cinque diversi artisti indipendenti, fantasticando sui loro brani, voci e parole. Dalla serata, abbastanza strana, al bowling con Pepp1, ad una mattinata di sguardi con Anna Soares. 

Buoni hamburger e musica a tutti, quindi.

Un appuntamento al bowling con Pepp1

Pepp1 è uno di quei progetti che è impossibile descrivere davvero, perchè è un surreale concentrato di detto e non detto, serio e non serio, l’equivalente musicale di quell’esatto momento della serata dove non capite se siete già ubriachi o meno, se è il momento giusto per essere ubriachi o meno. E la situazione perfetta per uno dei suoi ultimi singoli, “Bambolona”, potrebbe essere un appuntamento disastroso al bowling, uno di quelli di provincia in mezzo ad una super strada: una ragazza che parla e stra parla, l’ultima serie Netflix che ha fatto scandalo ed è diventata virale su Twitter, il post dell’influencer che ha scelto di non depilarsi e di non lavarsi più i denti per combattere il patriarcato, un bla bla infinito che si conclude solo con un hamburger e patatine, il cetriolino invadente e il pane morbido, non tostato, poi quella birra di troppo, un pasto di quelli classici e consolatori per concludere una serata infinita e senza scopo, con delle ridicole scarpe da pagliaccio per scivolare sulla pista da bowling. Pepp1, poeta incel della Martesana, nasce in quel di Palermo nel 1996 ed è uno dei nomi del roster di Hukapan, l’etichetta fondata da Elio e Le Storie Tese: un concentrato di italianità spicciola, cinismo e caciara che vi consigliamo decisamente di non perdere.

Un falò estivo e barbecue in montagna con Milo Scaglioni

Milo Scaglioni, reduce da un tour come bassista nei Baustelle e dalla pubblicazione di un nuovo album dal titolo “Invincible Summer” dalla lunghissima gestazione, ci ha regalato, tra gli altri, anche il brano “Locked in a Circle”. Un piccolo regalo a chi si sente intrappolato nella routine, un viaggio musicale dove sono innegabili i riferimenti britannici (di chi è vissuto a pane e Beatles, Blur e persino un po’ di Stereophonics, forse) e una certa dose di cinismo ma anche, in fondo, un positività di fondo a chi si è rassegnato e ha smesso di combattere la corrente e ormai si fa inevitabilmente trascinare. Con Milo, ci immaginiamo un falò estivo in montagna, con gli amici di sempre, e gli amici di amici che ci sembra di conoscere da sempre: le chiacchiere superficiali che sfociano nella filosofia notturna, il saggio addetto agli hamburger che sono pessimi, ma in quel momento ci sembrano la cosa più buona del mondo, in cerchio intorno al fuoco (forse proprio locked in a circle, anche qui), a prendere anche tutto il freddo che la città non ci aveva concesso durante la settimana. Una scena bellissima, con la giusta colonna sonora. Recuperatevi la musica di Milo, perchè ve la meritate se siete stanchi, bloccati, rassegnati ma non vi manca la voglia di amici, fuoco e una birra scadente da condividere in montagna. 

Un kebab notturno con i Soloperisoci

E dall’underground romano emergono i Soloperisoci, una di quelle band che sembrano senza tempo, di quelle che avrebbe potuto passarvi vostro padre, scavando tra i dischi acquistati ai concerti alle feste dell’Unità degli anni Novanta, di quelle che si ascoltano distrattamente alle feste tra amici, o quelle che vi porta avere la ragazza indie matchata su Tinder. Nel loro disco di debutto dal titolo “Ingresso riservato” si respira l’underground romano, le code infinite e le serate che terminano al kebabbaro che non chiude mai, quello che quando lo si racconta agli amici milanesi non ci credono che si possono scegliere altre verdure oltre al crauto rosso o che si può scegliere addirittura il tipo di carne. Una serata tra amici, con la bocca piena, e la malinconia estrema di quella persona che si è staccata anche se nessuno, amici compresi, se lo sarebbero mai aspettato. Maledetto amore, maledetta ragazza che svanisce nel nulla dopo tutti quei concerti maledettamente azzeccati a cui ci aveva portato, quella ragazza che si è fatta lasciare, per forza. E che adesso continua a farci pensare. Se vi siete ritrovati, almeno un pochino, in questo sabato sera romano, forse “Bristolè la vostra canzone oggi. 

Un hamburger a colazione con Anna Soares

Ma torniamo a Milano, in quell’ossessivo spostarsi notturno da un club all’altro, in un ossessivo cercare qualcosa. Anna Soares, reduce dalla pubblicazione del suo nuovo singolo dal titolo “Dance to the ground”, ci accompagna in un viaggio psichedelico di pulsioni e amore, quello fatto di sguardi nei locali e seduzione. E quindi immaginatevi nel vostro outfit migliore, che incontrate Anna Soares nel locale dove vi hanno portato degli amici di amici (che probabilmente erano amici di altri amici) ed è subito dance to the ground. Ritmi incessanti, luci che pulsano, l’amore e il sesso che esplode, il tutto contenuto nella musica di Anna Soares, come solo lei sa fare, con la sua personalissima ipnosi musicale che non appartiene a nessun altro. Ma più che il sesso con un’ipotetica e sensuale Anna Soares incontrata in un locale, ci piace pensare a ciò che può succedere quando il brano finisce, la mattinata dopo, in una colazione tardiva al pub sotto casa: cheeseburger al ristorante sotto casa, a mangiare affamati come solo una serata di musica e sesso può ridursi, a guardarsi e ridere tantissimo. 

La scena del twist di Pulp Fiction con La Ragazza Dello Sputnik

La Ragazza Dello Sputnik è un po’ la ragazza della porta accanto, quella acqua e sapone, ma anche quella un po’ stramba che vi chiede il sale alle due di notte, e noi siamo troppo intontiti dal farci troppe domande. Da pochissimo è uscito il suo nuovo singolo “Le mie giornate, con uno squisitissimo french touch, un brano che diventa facilmente la colonna sonora dolce-amara di quest’estate piovosa. Lei? Miseriosa Uma Thurman nostrana che ogni tanto ci dice bonjour quando la incrociamo sulle scale, e con lei, che ci racconta confusamente le sue giornate, vorremmo rivivere quell’iconica scena di Pulp Fiction, in quel posto magico e senza tempo, simile a mille altri, in mille altri posti del mondo, ordinare hamburger e patatine, magari anche un frappè di quelli che mettono a dura prova anche i fortunati che non sono intolleranti al lattosio. Questo brano e questo hamburger lo dedichiamo a chi cerca le emozioni forti, i personaggi dagli occhi magnetici, a chi si innamora di qualsiasi ragazza con il taglio alla Mia Wallace, a chi ama Stromae e a chi ama il suono del francese, anche senza conoscerlo.

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