Abbiamo intervistato i Finley che hanno annunciato l’uscita del loro nuovo e atteso album, Armstrong, e il loro ritorno sui palchi di tutta Italia con l’Armstrong Live Tour. Stasera anteprima del tour, in concerto gratuito venerdi 22 Settembre all’Home Rock Bar di Treviso, per poi iniziare ufficialmente il 31 ottobre al Vidia di Cesena.
Il 13 ottobre uscirà il vostro nuovo album, “Armstrong”. Dopo “La fine del mondo”, anche il secondo singolo estratto, ovvero la title-track, denota un cambio di direzione verso un sound marcatamente elettronico. A cos’è dovuta questa rivoluzione sonora?
E’ dovuta a una chiara e precisa volontà: quella di creare un disco diverso da tutti i precedenti. Abbiamo voluto assecondare il nostro istinto e il processo evolutivo intrapreso in questi anni. Armstrong è un disco dal grande impatto sonoro, ma soprattuto dal grande impatto visivo, dove ogni canzone ha una chiara e forte identità.
“Armstrong” come il primo uomo ad aver messo piede sulla Luna, simbolo di un piccolo passo che ha portato a un grande cambiamento. Ripercorrendo la vostra carriera, quali sono i piccoli grandi passi che l’hanno segnata, sia in positivo che in negativo?
La formazione della band, il primo contratto discografico, Tutto è possibile, le due vittorie agli MTV Europe Music Awards, la creazione della nostra etichetta indipendente, Fuoco e fiamme, la colonna sonora di LEGENDS OF CHIMA per Lego, la produzione del nostro nuovo album…queste sono le prime istantanee che mi sono comparse davanti. Ma in mezzo a questi highlights vi sono tantissimi frammenti di vita preziosi, cadute rovinose e aspettative non soddisfatte che, nel bene e nel male, hanno disegnato ciò che siamo oggi.
Tornando al nuovo disco, il filo conduttore che lega i 10 brani è lo spazio. Qual è il vostro rapporto con l’ignoto? Vi spaventa o vi affascina?
Siamo letteralmente affascinati da ciò che non conosciamo. Un’attrazione quasi morbosa che ci spinge al cambiamento e ad allargare i nostri orizzonti musicali. E non potrebbe essere altrimenti. La musica per noi è innanzitutto sperimentazione e dinamismo, è uno specchio che riflette l’ambiente circostante e l’epoca in cui viviamo. Impedire questo processo di evoluzione sarebbe innaturale e controproducente.
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“Armstrong” esce sotto Sony. Com’è stato tornare a lavorare con una major dopo anni di sperimentazione indipendente con la vostra etichetta Gruppo Randa? Siete riusciti a preservare la vostra integrità artistica?
La nostra integrità artistica non è mai stata intaccata da queste dinamiche. Ogni disco che abbiamo pubblicato in questi 12 anni ha rappresentato la nostra band al 100%.
L’uscita del disco sarà seguita dall’Armstrong Live Tour. Come vi aspettate che suoni e possa essere percepito dal vivo il nuovo album?
Sarà qualcosa di mai sentito prima in Italia. Da diverse settimane siamo già al lavoro per creare uno Show con la “S” maiuscola. A partire dal suono che dopo quest’ultima produzione ne esce totalmente rinnovato.
I nuovi brani daranno quella marcia in più a una scaletta già rodata ed esplosiva. Non posso dirti di più, l’effetto sorpresa, come nelle puntate de Il Trono di Spade, è tutto in un concerto.
Per quanto vi riguarda, questo 2017 in realtà è già stato segnato da un’intensa attività live. Com’è cambiato nel corso degli anni il pubblico che vi si presenta davanti? Avete mai l’impressione che sia cresciuto assieme a voi?
Il cambiamento maggiore che ho riscontrato nel nostro pubblico non è nei numeri (gli ultimi due tour sono stati un sold-out dopo l’altro) e nemmeno nei volti, ma nei suoni emessi.
Durante i tour di “Tutto è possibile” e “Adrenalina”, le frequenze emesse dalle scatenate adolescenti delle prime file riuscivano persino a sovrastare il nostro potentissimo impianto.
Con il passare degli anni il pubblico è cresciuto insieme a noi. E’ riuscito a capire cosa ci fosse veramente dietro a quell’immagine un po’ forzata da boyband. Ha capito che dietro quel bagliore di colori c’era qualcosa di autentico…e qualcosa di autentico e potente lo avvertono tutti coloro che vengono a vederci dal vivo per la prima volta. Il classico commento dei ragazzi che incrociamo dopo il concerto è il seguente: “Ragazzi, è stato incredibile. Non me l’aspettavo”.
Gli anni di maggiore esposizione per il vostro gruppo, coincidono con quello che, da lì a poco, sarebbe stato a tutti gli effetti un periodo di sconvolgimento per l’industria musicale. La morte di MySpace in favore di altri Social Media, l’esplosione dei Talent Show, l’affermarsi dei servizi di streaming on demand. Qual è il vostro punto di vista a riguardo?
Quanto tempo abbiamo per questa?!?! Hai tirato in ballo MySpace, non lo sentivo nominare da parecchio. Noi avevamo su MySpace la stessa influenza che un personaggio come Gianni Morandi ha oggi su Facebook o la Ferragni su Instagram. Siamo stati quindi i primi influencer in Italiaahahah.
I social media, snobbati per anni dalle vecchie politiche di comunicazione, sono divenuti priorità per qualsiasi progetto, brand o azienda. Sarebbe riduttivo definirli fondamentali: sono diventati parte integrante delle nostre giornate. Quante ore al giorno passiamo spulciando una story o retweettando qualcosa che ci piace? Parecchie. Non essere presenti sui social media vorrebbe dire privarsi di un’importante veicolo di comunicazione, vorrebbe dire non esistere.
I talent show come X-Factor sono prodotti televisivi eccezionali, ma una lama a doppio taglio per i ragazzi che decidono di parteciparvi. Ormai è svanito l’effetto novità e anche per i vincitori diventa sempre più complicato farsi spazio in un mercato così saturo di proposte. I servizi di streaming on demand invece sono solo una conseguenza di una serie di mosse sbagliate fatta dell’industria discografica. Qui avremmo davvero bisogno di ore per entrare nell’argomento…sono però anche una risorsa incredibile per chi produce e ascolta musica, una banca dati meravigliosa in cui è bellissimo perdersi.
È vero che amate scrivere ancora i vostri pezzi su carta?
In realtà qualsiasi tessuto va bene. Carta, plastica, tela…mi è capitato, in assenza di materiali su cui scrivere, di appuntare dei pensieri sulla mano, un po’ come capitava a scuola con le formule matematiche.
Non siamo tra quelli che devono darsi un tono sofisticato dicendo “Carta, penna e ispirazione ”, “quando sono in viaggio porto una Moleskine sempre con me”, oppure “le cancellature fanno parte del testo, la carta cattura la sua anima”. Il supporto rimane semplicemente un registro su cui imprimere o salvare delle idee. Un computer o un tablet non tolgono alcuna magia al processo creativo.
Tra le varie attività che vi hanno coinvolti in questi 11 anni di carriera, c’è anche una parentesi radiofonica. Com’è stato passare dal ruolo di ospiti al ruolo di produttori e conduttori di un programma?
Le prime settimane sono state surreali, un vortice di ansia e sollecitazioni totalmente inedito. Con grande energia e incoscienza ci siamo buttati in una cosa che inizialmente non sentivamo nelle nostre corde. Ora a 4 anni e mezzo di distanza dal nostro esordio, posso dirti che la radio è diventata una parte importante delle nostre vite e del nostro percorso professionale. E’ una palestra a tutti gli effetti, è un confronto quotidiano con un pubblico che non coincide strettamente con la nostra fan-base.
Lo scorso anno vi siete impegnati in una collaborazione con l’organizzazione umanitaria Cesvi, attraverso la produzione della cover “Il Mondo #girailmondogira”. Prevedete di continuare con attività di questo tipo? Cosa vi ha lasciato questa esperienza?
E’ stata un’esperienza straordinaria sotto tutti i punti di vista. La musica è di per se qualcosa di prezioso, ci accompagna nei momenti più belli della nostra vita e ci da forza in quelli di smarrimento. Ma grazie alla collaborazione con il team di CESVI ci siamo resi conto veramente di quanto la musica possa recitare un ruolo ancora più importante: può diffondere un messaggio di speranza, fare informazione, ma soprattutto far scattare nelle persone una molla che neanche pensavano esistesse dentro di loro.
Arrivati a questo punto di maturazione, sia a livello personale che artistico, cosa vi sentite di consigliare ai ragazzi che vogliono iniziare a fare musica oggi? Qual è l’aspetto più importante a cui devono prestare attenzione?
I ragazzi di oggi hanno capito molto prima di noi come funziona questo mondo. Sono riusciti ad assorbire rapidamente i grossi cambiamenti avvenuti nel sistema musica, girandoli a proprio favore. Forse dovremmo essere noi ad ascoltare quello che hanno da dirci. L’unica cosa che ci sentiamo di dire loro è: non annacquate la vostra originalità per un pugno di like.
Ultima domanda. Cosa suona nelle cuffie dei Finley oggi? C’è qualche band o artista che vi ha ispirati durante la lavorazione di “Armstrong”, così com’è successo in passato con Sum 41, Simple Plan e Green Day?
Kasabian e Imagine Dragons: band che sono riuscite a sviluppare un proprio sound senza inciampare in quel cliché, parecchio anacronistico, che vuole il rock associato PER FORZA alle chitarre elettriche. Royal Blood e Biffy Clyro, tecnica al servizio della canzone, songwriting e resa live devastanti. L’elenco degli internazionali potrebbe durare ore: Kings of Leon, Catfish and the Bottlemen, Nothing but thieves, ma mi fermo qui.
Di nuovi progetti italiani interessanti ce ne sono parecchi, mi piacciono Brunori SAS, Canova, Cosmo, ma nel cosiddetto NUOVO POP, non credo sia oro tutto quel che luccica. Vedo molte cose prive di un’anima, un mero esercizio di stile. Ho trovato interessante invece il disco solista di Samuel, bello vederlo confrontarsi con del vero pop.
FINLEY – Armstrong Live Tour
Home Rock Bar
Sabato 23 Settembre – Pescara
Pindarock Festival
Martedì 31 ottobre 2017 (+ Vanilla Sky) – Cesena
Vidia – via S. Vittore, 1130
Biglietti > http://tidd.ly/8ca5f264
Sabato 11 novembre 2017 – Roma
Quirinetta – via Marco Minghetti, 5
Biglietti > http://tidd.ly/8ca5f264
Sabato 18 novembre 2017 – Padova
Circolo Mame – via Fra Paolo Sarpi, 48
Sabato 25 novembre 2017 – Perugia
Afterlife – Str. della Gomma, 28
Venerdì 1 dicembre 2017 – Legnano (MI)
Land Of Freedom – via maestri del lavoro, 27
Biglietti in vendita a questo link > http://tidd.ly/8ca5f264
Sabato 9 dicembre 2017 – Firenze
Viper Theatre – via Pistoiese 309/4

