A Milano dal 15° piano della Terrazza Martini Jack Savoretti presenta il suo nuovo album “Singing to strangers” (in uscita il 15 marzo), cantando, per l’appunto, davanti a degli sconosciuti: una platea di giornalisti e fotografi.
Il cantante britannico, di origini italiane, fa ancora una volta una “preferenza” per l’amata Italia e introduce la conferenza stampa con tre brani, eseguiti piano, violino, chitarra e voce: “Candlelight”, “What More Can I Do” e la title-track “Singing to Strangers”.
Il nuovo disco, che contiene influenze dei generi più diversi, dai successi della Motown ai grandi artisti italiani del cantautorato degli anni ’50 e ’60, contiene una traccia davvero speciale, scritta niente meno che da Bob Dylan, tra le tante cose premio Nobel per la letteratura.
L’occasione di poter cantare un pezzo del genere, ci racconta Savoretti, è arrivata per caso: dopo aver dovuto rinunciare ad una collaborazione con Steve Earle, per scusarsi, il management dell’artista gli ha proposto due testi di Dylan scritti negli anni ’90. Ritrovati per caso in una valigia, uno dei due faceva al caso suo e, non senza difficoltà – ci confessa – Savoretti è riuscito a farlo suo, al piano, e ad ottenere (anche se solo tramite il suo manager) l’approvazione e l’apprezzamento del mostro sacro della musica.
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Questo nuovo disco è un grande omaggio all’Italia: dalla registrazione al Forum Music Village di Roma nell’estate del 2018 (lo studio di Ennio Morricone), fino alla presenza di Alessandra Mastronardi – per il cantante la perfetta rappresentazione dell’eleganza delle donne italiane – nel video di “What More Can I Do?”.
La versione deluxe dell’album, inoltre, contiene la registrazione del brano “Vedrai, Vedrai” di Luigi Tenco. “La canzone non è nata come una cover, ma per fare qualcosa di teatrale”, spiega Savoretti, “Tenco è uno di quei maestri che non si possono toccare. Ho sentito in questa canzone qualcosa di personale verso mia moglie e penso che tanti uomini possano sentirla come propria in un momento difficile, in cui magari stanno perdendo qualcosa o nella vita non stanno avendo soddisfazioni. C’è sempre un’arroganza che ci porta a dire “Vedrai, vedrai” e ci fa andare avanti”.
Singing to Strangers è sicuramente un lavoro molto intimo e personale per Savoretti: i brani sono stati scritti appositamente per il disco, non scelti a tavolino da una serie, e soprattutto con una chiara idea di quello che l’album voleva essere e rappresentare per la carriera del cantante e per gli anni futuri. Il titolo, ci racconta Savoretti, è stato involontariamente dato dalla figlia che, nel raccontare ad un’amica il lavoro del papà, ha detto: “Non lo so, va in giro per il mondo e canta agli estranei”.
Jack Savoretti sarà impegnato in un lungo tour europeo che lo vedrà partire il prossimo mese proprio dall’Italia, con 3 date in programma a Padova (16 aprile), Milano (17 aprile) e Roma (18 aprile) per terminare alla Wembley Arena di Londra.
Il live, ci anticipa, non sarà un momento così intimo e riservato come quello a cui abbiamo assistito, ma, per funzionare bene davanti ad un grande pubblico come quello che lo aspetta, è fondamentale che ogni brano funzioni così, solo con voce e qualche strumento.
JACK SAVORETTI
Biglietti in vendita a questo link > http://bit.ly/jacksavoretti2019
16 aprile 2019 – Padova, Gran Teatro Geox
17 aprile 2019 – Milano, Fabrique
18 aprile 2019 – Roma, Atlantico
Biglietti in vendita a questo link > http://bit.ly/jacksavoretti2019