Articolo di Giulia Manfieri | Foto di Sonia Santagostino
Esordio solista con i fiocchi per Carl Brave, il rapper-cantautore romano conosciuto anche per la precedente appartenenza al duo Carl Brave x Franco 126. Dopo la data zero all’Auditorium San Domenico di Foligno, le “Notti Brave a teatro” sono pronte per cominciare ufficialmente, e sono tutte sold-out già in prevendita, compresa la prima del 4 marzo al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
«L’idea di un tour a teatro è nata da un’esigenza che si stava facendo sempre più presente: il mio bisogno di instaurare con chi viene ad ascoltarci un rapporto più diretto, confidenziale, intimo. Ho bisogno di vedere uno ad uno chi viene ad ascoltarmi, voglio vederli vicino, leggere sul loro viso cosa provano, le loro sensazioni. Instaurare durante il concerto un rapporto personale, diretto, affettivo e intenso. Un rapporto che solo il Teatro riesce a creare con la sua atmosfera magica», ha scritto il rapper romano sul suo profilo Instagram quando ha annunciato questo tour decisamente fuori dagli schemi (o forse solo dai palchi su cui siamo abituati a vedere questo genere di musica?).
L’inizio del concerto è intimo, pare di essere nel salotto di casa: Carl Brave canta su una poltrona illuminato da una lampada, accompagnato solo da una chitarra e dalla voce delle migliaia di presenti, che non tardano nemmeno di una nota a farsi sentire. Se la paura iniziale, ci confesserà l’artista a metà concerto, era quella che in un teatro nessuno avrebbe cantato o si sarebbe divertito -che ci si sentisse fuori luogo, insomma- siamo certi che gli sia passata in un batter d’occhio.
Il live è ben costruito e i musicisti che aiutano Carl Brave in questa fatica teatrale non sono da meno: tra chitarre, fiati, percussioni, tastiere e batteria c’è anche un ragazzo che fa da spalla a Carl per qualche duetto, sostituendosi ora a Francesca Michelin ora a Giorgio Poi o Gemitaiz.
Si alternano brani ritmati e pezzi più lenti, cantati al chiaro della luna che risplende sul fondale del grande palco, dove le si sovrappongono colorate vignette ed animazioni a tema con tutti i pezzi del rapper, che sfoggia -non solo nei video- camicie coloratissime e gli immancabili occhiali da sole (che si toglie solo per cantare Accuccia, la canzone dedicata al cane scomparso).
Dopo una serie degli ultimi successi, contenuti in “Notti Brave” e nel suo sequel “Notti Brave (After)”, l’atmosfera si riscalda quando Carl Brave propone di fare “un tuffo nel passato”, e attacca un medley con tutti i più apprezzati brani dell’album “Polaroid”, risultato della collaborazione con il rapper romano Franco 126, che da Roma li ha fatti conoscere ed amare in tutta Italia.
Ci perdiamo Pellaria e, tra un po’ di Noccioline e “tre bire”, quello che era un dialogo confidenziale da “Sempre in due” esplode in una grande festa, con tutto il pubblico in piedi e un sing-along da fare invidia ai più grandi palazzetti.
“Far caciara raccontando storie è un lavoro duro”, dice Carl Brave nell’intermezzo che precede la parte finale dello show, in cui di caciara se ne fa ancora parecchia. Dopo Posso, il tormentone-duetto registrato con Max Gazzé, c’è solo più tempo di scattare una foto ricordo -rigorosamente Polaroid- ed è ora di darsi la buonanotte.
“Se non metti l’ultima noi non ce ne andiamo”, si sente urlare dal pubblico. Carl Brave, con un sorrisetto e una battuta, accontenta tutti e attacca con la stessa frase la sua Malibù, che chiude -alla grande- la migliore festa in casa che si potesse mai organizzare in un teatro.
Clicca qui per vedere le foto di Carl Brave a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto).
CARL BRAVE – la Scaletta del concerto di Milano
Pub Crawl
Chapeau
Comunque
Professorè
Fotografia
Spunte blu
Ridere di noi
Camel blu
Pianto noisy
Vita
Noi
Polaroid
Medley
Accuccia
Termini
Mezzo Cocktail
Merci
Posso
Malibù
