Articolo di Marzia Picciano | Foto di Rossella Mele
Crollo temperature a Milano, mettiamo le maniche lunghe sulle braccia ancora abbronzate, lo sentite questo brividino? É arrivato l’autunno! E infatti riapre le porte anche l’Arci Bellezza, il 12 settembre, torniamo alle nostre sane abitudini da stagione fredda mentre ci godiamo il mezzo della transizione in uno stato di semigrazia.
Quale occasione migliore per proporre un gruppo come gli Zimmer 90?

Alla loro prima solo-performance in Italia (questo weekend saranno al Poplar a Trento), Joscha, Michi and Finn, questi tre giovani tedeschi stanno per imbarcarsi in uno US tour dopo aver lanciato un EP di sole sei canzoni, What Love Is, che a quanto pare hanno conquistano heart&minds (o meglio Hertz und Verstand) di parecchie popolazioni dal momento che stanno girando non poco. Ma su questo dó ragione a chi li sponsorizza: convincono anche i più incerti.
Di cosa poi, incerti? Delle capacità di tre giovanissimi e biondissimi che sembrano usciti dal Giovane Holden senza mai aver abbandonato quel candore tutto fanciullesco che si riverbera nel sincopato delle tastiere? Del revival infinito degli anni ’80 che scopriamo ogni giorno di più noi millennial senza fede essere più futuristici della trap? Di qualcosa (o qualcuno) che ci convinca ad affrontare di nuovo un inverno milanese, di cambiare la destinazione su Maps per i prossimi weekend dalla Liguria a Sestriere?
Prima di tutto c’é da dire che in questo desiderio di essere comfortably numb c’é sempre necessità di qualcuno che ci spinga a guardare oltre le nostre prospettive (altrimenti, si sa, si stagna e non si cresce, it’s the economy, stupid) e su questo va fatto un plauso a circoli come Arci Bellezza e non solo per continuare a sfidarci e proporci sempre cose nuove da scoprire (ad esempio, e non perché li ho intervistati – stay tuned! – El Mató A Un Policia Motorizado, il prossimo 26 settembre) e chi lo sa, magari scopriamo cose nuove su di noi.

Cosa abbiamo scoperto in questa oretta e e mezzo di concerto con gli Zimmer90? Su di noi intendo. Vado con la mia risposta: ma quanti tedeschi ci sono a Milano? Molti erano con noi ieri. Passando alla parte meno statistica, che in realtà non ci siamo ancora arresi alla fine dell’estate. Perché gli Zimmer90, i loro post in chiaro filtro Paris su Instagram, il bianco e grigio pulito delle loro abitazioni nordiche e il timbro vocale dolce e avvolgente di Joscha mi proiettano direttamente su una qualche indefinita costa italiana, francese, quello che é, precisamente in un lido, mentre vado a prendere il gelato delle cinque in costume e bicicletta. Zimmer90 é la stanza di una coppia di amiche teutoniche arrivate a Rimini per l’estate adriatica e si svegliano Emily a Milano Marittima tra proprietari di discoteche e bagnini imprenditori (sarebbe una grande serie). La verità é che la produzione disco indie che strizza l’occhio a Gazebo impastato in una salsa à la Foster The People (e la disclosure di Feel Like We Used To lo é totalmente) potrebbe proporsi benissimo anche in versione Moon Boot e baita, ma per me ora c’é solo il pensiero del mare a settembre e della voglia di fuga totale da una serie di deadline senza pietà. Ma dove va a finire settembre, davvero? La domanda mi tormenta mentre saltello su Drowning insieme a loro, rigorosamente in calzini, magliette teen e oversized pantaloni cargo.
Anche perché “when we fall, will we stay? Will we stay the same?”, dicono gli Zimmer90 nella loro hit acchiappa balletti. Settembre ha un lato tutto magico che in città senza mare come Milano riesce persino a romanticizzarle. E quindi si balla, presi da un sound troppo accattivante per rimanere fermi, coscienti di dire che no: non abbiamo finito tutta l’energia, ne abbiamo ancora moltissima. Dopo un inizio molto più sognato con Love Letters e Baby si prende decisamente la rampa di lancio con Therefore per poi entrare nella piena disco session con Under The Moon e Summer Rain, oltre che con i numerosi salti e interazioni tra di loro e con il pubblico non enorme ma assolutamente perfetto per ballare in libertà. Anche perche ricordatevi: a breve lo fare in stanze strette e sudaticce, quando vi ricapita di lasciarvi andare alla vostra personalissima sessione di Zumba?

E cosi, non rimane altro che per l’encore svolgere DAVVERO un encore (un bis, quello che dice la parola, siamo troppo abituati ai pezzi finali che non sono mai davvero dei bis), perché ricordiamocelo: ormai tutti possiamo avere un bacino infinito di repertorio, dopo che tagliamo i costi di produzione. Ma in queste due canzoni ripetute, qui per mancanza di altri pezzi (é una band giovane!) troviamo una nostalgia ancora più forte: quella di qualcosa che non si fa più. Alla prossima Zimmer90, tornate a parlarci il prossimo anno, per farci venire nostalgia della neve. Sappiamo che potete farlo.
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Zimmer90 – La Scaletta del Concerto di Milano
Intro
Love Letters
Baby
Flowers
Air Jam
Therefore
Under The Moon
Summer Rain
Drowning
For You
What Love Is
All Night + You’ll Be Alright
Feel Like We Used To
Movin
