Articolo di Stefania Clerici | foto di Claudia Mazza
Ultimo di nome, ma tra i primi artisti italiani di fatto: per numeri, canzoni ed emozioni, il giovane cantante romano, al secolo Niccolò Moriconi, conferma di poter aspirare a diventare grande e competere con gli importanti nomi del panorama italiano ed internazionale che hanno calcato il prato di San Siro nel corso di questa estate caldissima.
In 60mila per il sold out milenese annunciato da mesi e splittato in due date di live allo stadio che chiudono un tour di 15 tappe, iniziato lo scorso 5 giugno a Bibione e che lo hanno visto percorrere la penisola italiana, raggiungendo il record i 600 mila biglietti venduti. Numeri non da poco, contando che Ultimo, come dichiarato da lui, suona dall’età di 8 anni, ma è esploso presso il grande pubblico solo nel 2018 con il successo di Sanremo del pezzo “Tutti quei tuoi particolari”. Poi un album all’anno, canzoni su canzoni, un tour annunciato nel 2020 bloccato da due anni causa covid: finalmente si torna a cantare e a far festa sul palco, e non sarà l’ultima.

La macchina scenica del concerto ha un impatto visivo forte, soprattutto dalle tribune dello stadio: una grande “U” illuminata svetta sul palco, da lì escono due passerelle parallele che si inoltrano nel parterre, e che abbracciano lo stadio; sullo sfondo 3 grandi mega schermi posti a mezzaluna a formare un arco: quello centrale grande sempre pronto a proiettare le immagini di Ultimo, i due laterali colgono le interazioni tra i musicisti sul palco e i particolari del pubblico.
Umidità alle stelle, sudore e calori diffusi, ma poco dopo le 21.15 si inizia a cantare su “Buongiorno vita” e tutto prende la piega che deve: peccato per l’iniziale acustica non settata al meglio, che non fa apprezzare lo start di un concerto tanto atteso e desiderato. Proprio nei primi pezzi infatti Ultimo si destreggia tra le due passerelle regalando le sue famose hit “Dove il mare finisce”e “Quei ragazzi”, in un’alternanza troppo discontinua di suoni, poi finalmente trova la sua collocazione al centro palco ed ecco che con “Il ballo delle incertezze” prende il via in crescendo il suo bel live.

Incita poi il pubblico a cantare con lui il nuovo pezzo “Vieni nel mio cuore”, commuove con “Piccola stella” e fa urlare su “Ipotocondria” e “Sul finale”: ad un certo punto le luci si spengono e sulla passerella di destra compare la band in versione acustica insieme ad Ultimo che, con un bicchiere di vino in mano, dichiara “facciamo finta che siamo tutti radunati ad un falò e cantiamo insieme”. Arriva un bel medley in acustico che rivela la vera anima dell’artista: un ragazzo nato e cresciuto per la musica che altro non vuole fare nella vita che cantare, cantare cantare… tra “Non sapere mai dove si va”, “Stasera” e la poetica “Peter pan” si arriva ad una nuova dimensione del live, più spinta dalle hit “Colpa delle favole” e “Rondini al guinzaglio”. Il tuffo nel passato e agli inizi di carriera con “Fateme cantà” prende poi il volo al pianoforte dove Ultimo dà il meglio di sè: “Giusy”, “Farfalla bianca” e “Tutto questo sei tu” fino a “22 Settembre” inziata su piano e voce e decollata poi su tutto il palco insieme a tutti gli altri musicisti.

L’encore viene introdotto da un pump spinto di una sessione di drum che scatena il Meazza, su una musica assorta e sognante, come un Rocky Balboa a fine combattimento, appare fuori dal palco Ultimo che, attraversa il pit accanto al parterre e le prime file e batte il 5 ad ogni fan e appassionato che gli tende la mano: è un tripudio di emozione e di gioia, una degna conclusione di un live e di un tour che lo affermano il grande artista che è. Proprio sull’ultimo pezzo “Sogni appesi”, canzone simbolo del suo percorso, i maxischermi ripercorrono attraverso le immagini la sua giovane carriera: i primi saggi di pianoforte da bambino, la strada verso i live, le emozioni del Colosseo, la folla nei palazzetti e all’Olimpico. Si grida a gran voce “Per chi è ultimo e vale” dalle prime file fino agli iltimi spalti, si sparano fuochi d’artificio sopra lo stadio, si consacra la festa di chiusura tour sia di Ultimo negli stadi che quella dei concerti al Meazza che quest’anno ha regalato live memorabili, tra i più grandi della scena italiana e internazionale.
4 le nuove date annunciate nel 2023 a Roma (7 e 8 luglio) e Milano (17 e 18 luglio), perchè la favola continua… “Mai smettere di credere nelle favole”, ha detto a proposito Ultimo. E vista la sua storia, difficile non crederci anche noi.
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Scopri la scaletta del concerto di Milano di ULTIMO
Buongiorno vita
Dove il mare finisce
Quei ragazzi
Cascare nei tuoi occhi
Il ballo delle incertezze
Poesia senza veli
Vieni nel mio cuore
Niente
Piccola stella
Ipocondria
Sul finale
Non sapere mai dove si va / Supereroi / Il bambino che contava le stelle / Quella casa che avevamo in mente / L’unica forza che ho / Stasera / Peter Pan (vuoi volare con me?)
Colpa delle favole
Rondini al guinzaglio
Fateme cantà
I tuoi particolari
Pianeti
Ti dedico il silenzio
La stella più fragile dell’Universo
Giusy
Farfalla bianca
Quel filo che ci unisce / Tutto questo sei tu
22 settembre
Encore:
Sogni appesi
