Articolo di Stefania Clerici – Foto di Roberto Finizio
Sull’onda della dark wave rock, sono tornati in Italia gli Editors, per un concerto in grande stile, in una location adatta ad ospitare il folto pubblico che, anno dopo anno, ha cominciato a seguirli (tanto da far spostare in corso di organizzazione dal più piccolo Pala Dozza alla più ampia Unipol Arena che sabato ha visto protagonisti anche i Depeche Mode).
Dopo la tappa di Milano dello scorso autunno e quelle di quest’estate nei maggiori festival europei (li abbiamo sentiti anche sul Main Stage dello Sziget), la tenebrosa band inglese ci ha regalato proprio un gran concerto, segnando il loro marchio distintivo, a tratti cupo e minimal, ma dal grande fascino attrattivo, davanti a quasi 8000 presenze.
Inizio poco dopo le 21, il quintetto di Londra sale sul palco in total black, sulle note di Sugar, circondati da fumo e buio. L’anima dark è quella predominante e la voce del frontman, Tom Smith, a lungo paragonata a quella di Ian Curtis dei Joy Division, ti arriva forte e dentro, prima di qualsiasi altra luce, beat o riff. Ma non fai in tempo ad entrare nel dark mood delle prime strofe, che gli Editors ti stupiscono con fiamme a bordo palco, giochi di luci e attacchi stroboscopici, tanto per ricordare che sí siamo cupi, ma non depressi, vogliamo divertirci… E soprattutto farvi divertire!
Lo show é segnato da una dicotomia tra stupore e introspezione, declinato in tutti gli elementi on stage: luci ed ombre sul palco, alti e bassi della voce di Smith, l’esuberanza del bassista Russell Leetch e dall’altro lato la fermezza del chitarrista Justin Lockey, una scena scarna e vuota sul alcuni pezzi, scossa da giochi pirotecnici, coriandoli e fiamme su altri brani. È l’altalena delle tonnellate d’amore, se vogliamo usare le parole degli Editors: quando ce ne è troppo è un attimo andar molto su o molto giù, tra eccessi e difetti.
La scelta della set list mescola poi brani tratti dall’ultimo lavoro in studio (il quarto dall’esordio, nel 2005) della band, “The weight of your love”, con le famose hit degli anni passati. An End Has a Start e The racing infiammano un pubblico scatenato già di suo, mentre nell’encore si scivola in un gran finale con Smokers Outside the Hospital Doors e Papillon. Con più di un’ora e mezza di set, gli Editors ci regalano un concerto tra i più intensi di questo inizio 2014, dimostrando di essere una Band che sta crescendo bene, pronta per smarcarsi dal contesto dei piccoli club, per calcare palazzetti e arene, riuscendo anche a riempirli bene!
Scaletta EDITORS in concerto a Bologna
Sugar
Someone Says
Munich
An End Has a Start
Formaldehyde
Lights
Bullets
The Racing Rats
A Life as a Ghost
Eat Raw Meat = Blood Drool
All Sparks
In This Light and on This Evening
Bricks and Mortar
A Ton of Love
Bones
Honesty
– – – – – – – – –
Camera
Smokers Outside the Hospital Doors
Nothing
Papillon


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