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Disagio, birra e paracetamolo: foto e recensione del concerto di CALCUTTA a Milano

Articolo di Chiara Amendola | Foto di Sonia Santagostino

Sono stata giudicata in tutti i modi possibili per definirmi un’appassionata di musica e al contempo una fan di Calcutta.

Mi è stato detto di essere “banale”, “ignorante” e di non “meritare” ciò che faccio (tipo scrivere di musica).

Ho sempre pensato che ci fosse della superficialità in chi si fermava alle apparenze di “Pesaro è una donna intelligente”.

Sono dell’idea che Calcutta dia voce ai pensieri della mia generazione, quelli più complessi e articolati, emozioni che la maggior parte delle volte riusciamo a esprimere solo da sbronzi o in sofferenza emotiva.

Si tratta di una forma contemporanea di spleen e disagio esistenziale, che si traduce, a livello espressivo, in una creatività smodata,  effimera e “demenziale”.

Non faccio citazioni letterarie a caso per giustificare la mia posizione. Calcutta non è Battisti, né Dalla, ma è bello sapere che ci sia qualcuno che parli di me, e di chi è come me, alleviando un po’ di ansia senza prendersi sul serio.

L’ippodromo di San Siro questa sera mi dimostra che non sono l’unica “borderline”. La location è strapiena, intendo dire che c’è così tanta gente che per essere vicino al palco sei pronto a rinunciare all’acqua e a qualsiasi bisogno fisico (Non che i bagni chimici siano un grande richiamo per la diuresi, sia chiaro).

Il pubblico è composto da tantissimi miei coetanei che di solito mi capita di incontrare anche a concerti più “nobili”, per così dire. Dunque tutto questo clamore deve essere pur riconducibile a qualcosa di più concreto.

Calcutta sale sul palco accompagnato letteralmente dal suo C.O. R.O. quattro ragazze che gli fanno da supporter nell’ormai vasto repertorio, identificate da ironiche t-shirt.

La scenografia è sostanzialmente spoglia, delle video proiezioni, accompagnano come didascalie ogni pezzo. Calcutta decide di iniziare lo show in maniera soft con “Briciole”, ma è solo un pretesto per incalzare immediatamente. Su “Kiwi” la folla è già pienamente rapita, recitando ogni verso con un fervore che abbandona anima e corpo. Sono convita che la buona metà dei presenti abbia un valido motivo per soffrire ed espiare le proprie colpe, a conferma di ciò arriva “Orgasmo”.

Calcutta non risparmia nulla ai suoi fedeli, compresi quei brani meno famosi che fanno parte del suo primo disco come “Arbre Magique” “Amarena” e “Cane”.

Un’apprezzatissima cover di “Se tu non torni” di Miguel Bosè, che per un attimo ci ha fatto credere che comparisse anche lui sul palco, ha annunciato la prima tripletta squarciagola: “Milano”, “Limonata” e ”Paracetamolo”.

Edoardo ringrazia e fa commenti tra una canzone e l’altra, ma è difficile cogliere ciò che dice, sbiascica, è intimidito, qualcuno dal pubblico urla “Non ti capisco”.

Non so dire esattamente quale sia il brano più atteso. Ogni pezzo possiede una sorta di affinità elettiva che alla fine ti entra in testa.

“Nuda Nudissima” fa da apripista allo spazio “mainstream” con “Cosa mi manchi a fare “Del Verde” e “Oroscopo”, quest’ultima parte quasi sussurrata per poi esplodere in tripudio di voci.

Calcutta è un neorealista della musica contemporanea, le sue canzoni sono un’analisi ben strutturata di un’inquietudine comune. Non c’è da stupirsi dunque che il concerto sia un amplesso corale che si va man mano amplificando.

“Hubner”, uno dei brani più apprezzati dell’ultimo disco, viene eseguita con un insolito Andy (Bluvertigo) al sax.

Il finale piacevolmente “scontato” e apprezzato vede susseguirsi “Gaetano”, “Frosinone” e  “Pesto”, azzeccatissimo reminder di pura infelicità prima di andare a letto. Fa caldo, ho sete eppure nonostante tutto adesso sorrido, e non sono la sola.

Torno a casa e mi sento più leggera. Questa sera ho tirato fuori tutte le mie paranoie, le ho guardate in faccia e l’he prese ripetutamente a pugni.  Sono ancora accanto a me ma fanno meno male.

Doveroso a questo proposito un appello:

Edoardo, io, te, il malessere e due gin tonic, quanto basta per partorire insieme la hit di Sanremo.

XOXO

C.

Clicca qui per vedere le foto di Calcutta a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto).

CALCUTTA – La scaletta del concerto di Milano

Briciole
Kiwi
Orgasmo
Cane
Se tu non torni (cover Miguel Bosè)
Milano
Paracetamolo
Rai
Amarena
Nuda nudissima
Cosa mi manchi a fare
Oroscopo
Del verde
Sorriso
Arbre Magique
Hübner
Le barche
Gaetano
Frosinone
Pesto

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Cinefila e musicofila compulsiva. Quando qualcosa mi interessa non riesco a tacere.

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