Wallace / Bar la muerte / EFT / Boring machines / Dizlexiqa
Ma quale patria, quale Stato? Nell’epoca della globalizzazione e del cosmopolistimo, c’è ancora qualche retrogrado nazionalista che ritiene che ci siano ancora le patrie? Le patrie sono dei miti per le masse incolte, per dar loro un punto di riferimento, un mito.
Questi messaggi in qualche modo traspaiono dalle note e dalle parole del terzo lavoro della Fuzz Orchestra, caratterizzato, come i lavori precedenti, per uno stile, nel quale non si canta, ma si parla su musiche sature.
In “Morire per al patria” il sound è più pieno, caratterizzato da molti momenti di noise continuo, che non esita a deragliare verso l’industrial o verso il freejazz. “Morire per la patria” è il terzo capitolo di un percorso ben congeniato dalla Fuzz Orchestra, iniziato con l’omaggio alla Resitenza, proseguito con l’insofferenza alla dittatura del liberismo e approdato con questo lavoro denso di rabbia e di rancore per le condizioni sociali in cui stiamo vivendo. Il sound di questo lavoro è arricchito dalla presenza di alcuni ospiti come Enrico Gabrielli, Xabier Iriondo, Dario Ciffo ed Edoardo Ricci.
Vittorio Lannutti