È inutile negarcelo, siamo prima di tutto bestie, poi grazie alla sovrastruttura dell’educazione diventiamo più o meno civili. I Criminal Jokers con questo disco vogliono proprio ribadirci e ricordarci qual è la nostra vera natura, nonostante ci illudiamo di dimenticarcelo.
I toscani lo fanno con questo loro secondo album, il primo in italiano, nel quale non fanno sconti a nessuno, prendendosela soprattutto con egoisti, presuntuosi e ipocriti. Il tutto corroborato da una struttura musicale dotata di due elementi cardine folk-rock e new wave. La sensazione che lascia questo disco è di rabbia, frustrazione e recriminazione. Non è un disco per tutti, né allegro. Nonostante la loro giovanissima età i CJ sono in grado di scrivere testi molto pungenti, senza slogan, ma con una prosa complessa ed immediata al tempo stesso, come solo i toscani sono in grado di fare.
A proposito, finora non ho ancora citato i Zen Circus, ebbene non è un caso, sebbene i CJ siano vicinissimi in tutto al trio guidato da Appino, a partire dal cinismo che pervade il disco, sono altrettanto in grado di intraprendere una loro strada. In queste dieci canzoni, infatti, si sente che sono nate da loro esperienze più o meno dirette, o almeno da una loro personalissima visione del mondo, che comunque è assolutamente vicina a quella degli Zen Circus.
Tuttavia, c’è un altro gruppo a cui sono accostabili i CJ, si tratta degli ultimi Verdena, per il modo in cui i toscani utilizzano le tastiere e la robotica e scarna new wave. Quest’ultimo genere è ben presente poi anche in brani che risultano vintage, dato che sembrano catapultati dagli anni ’80 (“Adesso mi azlo”, “Da solo non basti”). I toscani si sono fatti le ossa seguendo in tour Nada, la quale ricambia il favore facendo i cori nel complesso ed intrigante “Lendra”. Il sarcasmo invece domina “Fango” e la title-track, dove i giri di rock’n’roll scarnificato con il folk, fanno da contraltare alla greve e disincantata “Nel centro del mondo”.
Con “Bestie” il trio toscano ha realizzato una delle cose migliori prodotte nel 2012, almeno in Italia.
Vittorio Lannutti