Se quello del 2020 è stato ricordato come uno degli ultimi bei momenti di unità nazional-popolare, prima che lo diventassero i canti dai balconi delle 18, il Sanremo del 2021, in sordina, quasi una prova generale infinita (per davvero), ci riporta inevitabilmente alla realtà fuori dall’Ariston.
Tra l’assenza del pubblico, forse maggiormente accusata da conduttori e ospiti che dai cantanti in gara, monologhi e siparietti poco riusciti ed elogi alle gesta “eroiche” dell’atleta ospite, che addirittura riesce a fare il suo primo annuncio alla quarta serata, nemmeno gli attesi quadri di Achille Lauro, ieri materializzatosi nelle sembianze di una punk Liberté guidant le peuple nostrana, sono riusciti a salvare la parte di puro “show”, che ha traghettato ogni serata verso orari improponibili e critiche inevitabili.
Per fortuna ci sono state le canzoni (alcune) e messaggi importanti come quello mandato da Lo Stato Sociale sulla situazione in cui versano il sistema dello spettacolo e della cultura italiani a risollevare il carrozzone, anche se forse non del tutto il nostro morale.
Siamo arrivate e arrivati comunque indenni alla finale, tolte le occhiaie e le orecchie un po’ affaticate dalle urla di Aiello, e abbiamo raccolto i frutti di una settimana di live-commenting incallito via whatsapp.
Disclaimer. Quelle che seguiranno non sono previsioni per l’esito della finale di questa sera (le avremmo giocate alla Snai senza perdere tempo) ma le preferenze della redazione, che si è già espressa nei giorni scorsi con le opinioni sui singoli brani della prima e seconda serata e sulle cover.
Dalla 26 alla 11:
Fino qui tutto bene. Insomma, si fa per dire. L’unica cosa per cui sentiamo di doverci scusare è di non essere riuscite a portare con i nostri voti Orietta Berti nella top 10. A lei va all’unanimità il nostro premio della critica, e ora vogliamo tutte il suo anello diamantato con il nostro nome. Trend setter di questa edizione.
Dalla 10 alla 4:
Se lunedì ci avessero detto che Irama – lo smart-worker del Festival – sarebbe finito nella nostra top 10 non ci avremmo creduto, e invece Dardust ci cova, ancora una volta.
Sul nostro podio, ingiustamente massacrati dal voto delle prime tre serate, i Coma_Cose con le loro “Fiamme negli occhi“, una ballad andata in crescendo, convincendoci sempre di più insieme alla loro presenza sul palco, sincera ed emozionata.
Elegante, potente, impeccabile. Che altro dire della “Voce“ di Madame?
Primi nella classifica dei passaggi in radio e con 1 milione di stream raggiunti (noi ne rappresentiamo una consistente percentuale), Colapesce e Dimartino sono primi anche anche per noi, tanto che la loro “Musica Leggerissima“ ci pare già un classico che ricorderemo e balleremo (senza pattini) per anni.
Solitamente ci si augura “che vinca il migliore”, ma a Sanremo sappiamo che raramente succede così (giuria demoscopica, orchestra, pubblico a casa, ci sentite?).
Al prossimo anno!
