Nell’ultimo post apparso venerdì scorso sulle pagine virtuali della webzine ufficiale “True To You”, MORRISSEY ha ringraziato i fan e i media spagnoli e italiani per il calore e il supporto con cui lo hanno accompagnato durante la prima parte del suo tour europeo, ma non ha risparmiato le critiche abbastanza pesanti per le location che hanno accolto i suoi ultimi concerti di Roma (Atlantico – 14 ottobre) e, in particolare, di Milano (Teatro Linear4Ciak – 16 ottobre).
Morrissey ha definito entrambi i luoghi come abysmal, ovvero tremendi, spaventosi, accanendosi in particolare verso il Teatro Linear4Ciak di Milano, da lui definito “non un teatro ma un semplice campo con un tetto” in cui la folla, agli occhi dell’artista, è apparsa triste, scomoda e intrappolata.
Considerando il numero di sale concerto maestose presenti a Milano, continua il cantante sul suo blog ufficiale, Morrissey e il suo staff hanno faticato a comprendere come potessero ritrovarsi all’interno di un simile fazzoletto di terra ai margini della città, dichiarando che non hanno idea di come siano i luoghi dei loro concerti fino a quando non vi mettono piede il giorno stesso delle prove per le esibizioni.
Altantico e Teatro Linear4Ciak a parte, le altre location protagoniste del tour italiano di Morrissey si sono rivelate all’altezza delle aspettative dell’artista, che ha inoltre sottolineato di aver provato una particolare gioia nell’aver potuto esibirsi per la televisione italiana con i brani “The bullfighter dies” e “Kiss me a lot”.
Le parole di Morrissey su True To You | A Morrissey Zine:
“We, too, were shocked by the venues in Roma and Milan – both abysmal – Milan quite shockingly abysmal… not a theater at all … just a field with a roof. I have never looked out at such an unhappy, uncomfortable and trapped audience in my life. We all did our best. Consider the many majestic concert halls in Milan, and yet there we were on a brutal patch of waste ground on the edge of the city. It was unfathomable. I should stress that we have no idea what the venues are like until we arrive at them. Thankfully, everywhere else was a proper hall.”

