Un concerto assolutamente da non perdere quello che il 25 aprile ospiterà il Vinile, storico locale del vicentino da sempre attento a proporre serate e live show per palati raffinati. Saranno accontentati gli amanti del post, delle sonorità ambient e drone, ma anche delle sfuriate sludge e della sperimentazione “pesante”.
Di scena gli acclamati Nero Di Marte, band Emiliana fresca di tour americano che con l’ultimo, omonimo album ha stupito critica e fan dentro e fuori i confini nazionali. In bilico tra la potenza dei Mastodon e il delirio post- core dei Converge il quartetto sbarca in Veneto nonostante il furto di tutta la strumentazione subito poche settimane fa a Roma. Un motivo in piu’ per supportare quella che si è affermata come una delle band piu’ interessanti del panorama italiano.
Di spalla i Dotzauer, band trevigiana che raccoglie l’eredità dei mostri sacri Isis e Cult Of Luna per reinterpretarli in chiave personale e profonda, come il titolo del loro lavoro, “Deep”, suggerisce. Atmosfere dilatate e bordate stoner, ce n’è per tutti i gusti.
In apertura i padovani Aidan, compagni di etichetta dei Dotzauer. Un quartetto strumentale che fa della pesantezza dei riff e dell’ipnosi drone delle sue composizioni la chiave di volta per arrivare dritto allo stomaco dell’ascoltatore. Ufomammut in erba, tanto per citare una band a cui sono stati accostati dopo la pubblicazione del loro primo lavoro, “The Relation Between Brain And Behaviour”.
Spalancate le orecchie e il cuore: farà male, ma ne varrà la pena.
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Nero di Marte
I Nero di Marte sono una metal band sperimentale proveniente da Bologna. Formati nel 2007 sotto il monicker Murder Therapy, dopo varie pubblicazioni nel 2013 rilasciano l’omonimo album sotto l’americana Prosthetic Records, ricevendo numerosi consensi dalla critica internazionale, portandoli a suonare in Nord America assieme ai leggendari Gorguts e Origin. La loro musica è un contenitore polidimensionale di suoni, melodie ed umori in continua ricerca empatica, scevra di pregiudizi e schemi.
Dotzauer
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Aidan
Gli Aidan nascono come power trio nell’inverno del 2011 dalle ceneri di un progetto post-rock. Il post rimane, il rock si perde nella nebbia, i tre fioi si chiudono in sala prove e iniziano a picchiare forte, dando vita a dei pezzi il cui denominatore comune sono i distorti e le ritmiche serrate. Un po’ di nebbia però si infila in sala prove e nei brani, aggiungendo una componente atmosferica ansiogena e disturbata. Il punto di svolta arriva a giugno 2012: dopo aver inviato per gioco un brano registrato con 3 microfoni alla neonata Red Sound Records, vengono ricontattati ed invitati nello studio per registrare il disco. Nasce così il debut album “The Relation between Brain and Behaviour”, concept che si basa sulla storia tragicomica di un tizio sopravvissuto per anni dopo che una sbarra gli si era conficcata nel cranio. Il disco vede la luce, anzi la nebbia, a gennaio 2013 e riceve dei feedback tanto buoni quanto inattesi. La band vive purtroppo un lungo periodo di inattività legato alla dipartita del bassista, fino a settembre 2013, mese in cui si uniscono al gruppo un nuovo bassista e una nuova chitarra. Il neonato quartetto si chiude a testa bassa in sala prove per riarrangiare i brani del disco e comporne di nuovi, spinti da un rinnovato entusiasmo.
A gennaio 2014 riprendono finalmente i live con delle serate, per quanto centellinate, di qualità. Arriva la nebbia, di nuovo, e va tutto molto meglio.