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Festival

UNALTROFESTIVAL 2014: si aggiungono Temples, His Clancyness e Telegram

UNALTROFESTIVAL 2014

Milano

CIRCOLO MAGNOLIA – via Circonvallazione Idroscalo, 41 – Segrate (Milano)

Lunedì 14 Luglio
MGMT + Panda Bear + His Clancyness + Kuroma
Biglietti in vendita cliccando qui >> http://bit.ly/1gSRv1M

Martedi 15 Luglio
The Dandy WARHOLS + The HORRORS + Temples + Telegram
Biglietti in vendita cliccando qui >> http://bit.ly/1o894vT

Bologna

FIERA DISTRICT – Piazza Costituzione, 6 – 40128 Bologna

Lunedì 14 Luglio
The Dandy WARHOLS + The HORRORS + Temples + Telegram
Biglietti in vendita cliccando qui >> http://bit.ly/1gE81Ba

Martedi 15 Luglio
MGMT + Panda Bear + His Clancyness + Kuroma
Biglietti in vendita cliccando qui >> http://bit.ly/1eOdT83

TEMPLES

Temples sono una delle band più promettenti del 2014. Il loro album di esordio, Sun structures, uscito a Gennaio per la Heavenly Recordings, arriva dopo la pubblicazione di diversi singoli nel 2013, Shelter Song, Keep In The Dark e Colours To Life, è già considerato come uno dei dischi dell’anno.

Noel Gallagher (Oasis) e Johnny Marr (The Smiths) li hanno definiti “la migliore band del Regno Unito degli ultimi tempi”.

[toggler title=”leggi tutta la biografia” ]I Temples, gruppo formato da James Edward Bagshaw (voce e chitarra solista), Thomas Edison Warmsley (basso), Sam Toms (batteria e percussioni) e Adam Smith (chitarra ritmica e tastiere, in particolare mellotron), si formano nel 2012 a Kettering nel Northamptonshire.

Inizialmente il gruppo era formato dai soli James Bagshaw e Thomas Edison Warmsley, ma nel giro di pochi mesi la formazione si arricchisce dei due restanti membri e inizia a lavorare sui primi singoli.

Di lì a poco, grazie al bellissimo singolo Shelter Song, registrato nel loro Pyramid Studios, la Heavenly Recordings, label sempre attentissima ai giovani, li scrittura.

A questo segue un ricco giro per i maggiori festival europei come supporting act di titani della musica brit come Suede, Kasabian e Vaccines e il gioco è fatto: via con l’annuncio dell’imperdibile Sun Structures ottenendo elogi da artisti del calibro di Johnny Marr, Noel Gallagher e Robert Wyatt, ed essendo presenti in pubblicazioni tra cui NME (“una delle luci più brillanti della scena psych corrente”),MOJO (“Rising “), Drowned in Sound, e The Guardian.

Temples sono destinati al successo con due bravi autori di canzoni, il cantante James Edward Bagshaw e il bassista Thomas Edison Warmsley, e un suono solido.

Sun Structures è un album che ha alle spalle uno studio ossessivo della musica psichedelica degli anni sessanta: Tintern Abbey, Small Faces, Kinks. Per non parlare dei primi Pink Floyd e, ovviamente, dei Beatles.

La loro musica folgora al primo ascolto: basta un primo ascolto per fischiettare le melodie di ogni canzone dell’album.

James Bagshaw riesce a condensare in queste dodici canzoni tutta la psichedelica britannica dei 60’s, le esperienze della Motown, il power-pop più melodico, il glam-rock e l’hard-rock, il tutto visto attraverso un caleidoscopio molto moderno.

“La chiave, dice James, è l’innovazione. Non vogliamo mai rifare la stessa cosa, utilizzare la stessa formula che abbiamo utilizzato in un brano precedente. Cerchiamo sempre di migliorare noi stessi.”[/toggler]

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TELEGRAM

Grazie al fantastico singolo d’esordio, Follow, i Telegram sono già considerati uno dei gruppi più interessanti, talentuosi ed innovativi della scena indie britannica.

I loro brani sono un mix fantastico delle influenze più varie, in cui riescono a mettere insieme Brian Eno, Sid Barret, il Krautrock, lo Shogaze ed il tardo proto-punk.

[toggler title=”leggi tutta la biografia” ]I Telegram sono un quartetto di Londra composto da Matt Wood alla chitarra, Matt Saunders voce e chitarra, Oli Paget -Moon al basso e Jordan Cook alla batteria.

Così li definisce il The Guardian: “I Telegram sembrano così INDIE che si poteva mettere una loro foto accanto alla definizione del termine sul dizionario. […] Sembrano una superband di importanti musicisti del passato e di oggi. Hanno Sterling Morrison alla chitarra, Bobby Gillespie alla batteria, Joey Ramone al basso ed il giovane Wayne Coyne alla voce solista.”

Follow, il loro singolo d’esordio, è stato registrato a Londra dal produttore Dan Carey e Alexis Smith. Un solo brano che dimostra come i Telegram abbiano tutte le carte in regola per diventare uno dei gruppo cardine della nuova scena psychedelica inglese che sta nascendo grazie all’affermazione di band come The Horrors e Temples.[/toggler]

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HIS CLANCYNESS

His Clancyness, è il primo nome italiano per UNALTROFESTIVAL: Considerato una delle realtà musicali più interessanti che si possono trovare in giro a livello europeo, grazie al suo primo album ufficiale “Vicious” uscito il 7 ottobre scorso. Messo sotto contratto dalla FatCat, la label britannica con sede a Brighton che ha pubblicato anche Sigur RosAnimal Collective.

[toggler title=”leggi tutta la biografia” ]His Clancyness non è il nuovo progetto di Jonathan ClancyHis Clancyness è Jonathan Clancy.  Ma attenzione: “Vicious”, il primo album ufficiale uscito per la britannica FatCat il 7 ottobre, non è un resoconto della sua vita, nell’album si entra nelle sue visioni, nei meccanismi che regolano la sua musica.

Sapere che il nostro canadese trapiantato a Bologna è ossessionato dal rock n’roll, dalla pop culture e dalla fotografia, che ha vissuto in dodici città diverse e che ha suonato in quasi tutto il mondo con Settlefish e A Classic Education, è il punto di partenza per potersi approcciare a “Vicious” in maniera profonda, cruda, totale. Perché “Vicious” è il modo in cui Jonathan colma le distanze, fissa un punto lontano e lo raggiunge. Si permette di indossare maschere ed essere, all’occorrenza, feroce. 
Un album che odora dell’aria e delle rovine di Detroit, la città in cui Jonathan, insieme a Paul Pieretto, a Jacopo Borazzo e al produttore Chris Koltay (già con Liars, Atlas Sound, Akron/Family, Lotus Plaza e Dirtbombs), ha registrato in tre settimane il suo primo LP, sotto l’ombra dell’abbandonata Michigan Central Station, agli High Bias Recordings.

Un album denso, pieno di dettagli nella musica e nelle parole, svariati livelli che si sovrappongono e si compenetrano, shoegaze e metriche kraut, glam mischiato al cantautorato folk (quello americano, of course).

Attenzione spasmodica ai particolari, perché Jonathan è un tipo che si prende dannatamente sul serio, e il risultato sono dodici brillanti canzoni pop, ma allo stesso tempo crudeli e surreali, come gli scatti di Guy Bourdin. Fotografie quasi malvagie, ma commissionate da Vogue o da Chanel. E come negli scatti di Bourdin, il punto focale di ogni canzone si individua immediatamente, per poi scoprire tutto quello che ci sta dietro, i rimandi ad influenze diversissime come Can, Scott Walker, Sonic Youth, Velvet Underground, Gun Club, The Beach Boys, Swell Maps, l’equilibrio di ogni singolo strumento, la ricercatezza di testi che solo un madrelingua sa concepire.

“Vicious” è His Clancyness in tutto il suo splendore. Questo è un esordio non comune, di una delle realtà musicali più interessanti che si possono trovare in giro a livello europeo, non solo nel cortiletto di casa. Non per altro, His Clancyness è stato messo sotto contratto dalla FatCat, la label con sede a Brighton che ha pubblicato anche Sigur Ros e Animal Collective.[/toggler]

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