Articolo di Cecila Passetto | Foto di Federico Buonanno
A vederli appaiono molto diversi: uno magro magro e lo sguardo da duro sempre incazzato; l’altro invece più paciarotto e lo sguardo profondo e intenso di chi avrebbe tantissime storie da raccontare che trasmette subito tenerezza e simpatia.
Negli ultimi decenni hanno contribuito a scrivere la storia della musica indipendente italiana, lontani dal mainstream semplicemente perché, come direbbero loro, “non gliene frega una sega”.
EDDA

Corre l’anno 2009 inaspettatamente, dopo 13 anni di silenzio, esce il primo disco solista di Stefano Rampoldi, noto più semplicemente come Edda.
Una vecchia conoscenza nell’ambiente musicale, cofondatore e voce dei Ritmo Tribale, che lascerà dopo poco più di un decennio di attività per ritirarsi a vita privata fino al suo gradito ritorno come solista.
Da allora si è ripreso il suo posto nella scena rock italiana e lo testimonia la folla che lo aspetta sotto il palco.
“Intrattenere” è il giusto termine da utilizzare per descrivere quello che è avvenuto nell’ora di concerto di Edda.
Si prende molto poco sul serio, chiede conferma della sua somiglianza con Alex Turner, il cantante belloccio degli Arctic Monkeys, e ironizza sui chili presi da Jamiroquai, promettendo che invece lui per la data in Sardegna sarà magro.

Presenta i propri brani citando altri cantautori come per Ovidio e Orazio dice “una bella canzone, sembro Rita Pavone” e Benedicimi è associata all’Equipe 84.
Quando inizia a cantare il suo modo di esprimersi un po’ timido e goffo sparisce, ogni brano è eseguito con carica e sicurezza e anche l’accompagnamento musicale è in contrapposizione con le battute appena fatte: le chitarre di Stefano e Luca Bossi, il basso di Francesco Capasso e la batteria di Nick Lamberti non scherzano per niente. Ne danno prova sui brani Picchiami e Mademoiselle.
“Sembriamo gli AC/DC” ironizza Edda al termine dell’esecuzione di Signora, per riportarci in quella dimensione rilassata e molto poco formale che ci fa sentire a proprio agio per tutta la durata del concerto.
Insieme a Zigulì e Spazziale sono i testi più amati e condivisi con il pubblico, tutti brani estratti da Graziosa Utopia uno degli album più apprezzati.

L’abilità musicale che accompagna i suoi testi, cantati in uno stile personale e subito riconducibile a lui, e l’atmosfera familiare sono il cardine delle esecuzioni di Edda. Grazie alla sua spontaneità si percepisce un clima di tenerezza reciproca da sotto a sopra il palco. Umanamente non si può non volergli bene.
GIORGIO CANALI
Si avvicina al microfono, si guarda intorno e piano sussurra: “Fatevi Fottere”
Signore e signori, Giorgio Canali.

Conosciuto come produttore musicale e ultimo chitarrista dei CCCP, dopo lo scioglimento del gruppo inizia la sua carriera solista affiancato dai Rossofuoco.
Famoso per la sua irriverenza rispetto a poco tempo fa appare più calmo: impreca e bestemmia molto meno, mancano le testate che era solito tirare al microfono e beve addirittura dell’acqua.
Quello che non cambia è la rabbia e la determinazione con cui esegue i suoi brani. In molti delle sue canzoni è lampante il suo pensiero politico.
Non è possibile assistere ad un suo concerto se non si condividono le idee e le denunce presenti nei suoi testi.
Oltre che dalle parole lo si percepisce dall’impeto che provocano le sue canzoni: cantare sotto il suo palco significa esorcizzare la rabbia che ognuno di noi ha dentro, è una sensazione liberatoria.

I testi di Wounded Knee e Piove vengono scanditi nel microfono. Lettera del Compagno Lazlo al Colonello Valerio e Circondati si referiscono entrambe alla Resistenza ma sono terribilmente attuali ed è per questo che forse si sente il bisogno di urlarle a gran voce. Non solo i brani politici ma canzoni come Ci Sarà e Tutti gli uomini vengono eseguite con trasporto.
Come ogni duro che si rispetti, nasconde una grande sensibilità. Presenta una cover senza far riferimento al titolo, dice solo che verrà eseguita perché chi l’ha scritta manca molto.
Si tratta di Hit the City di Mark Lanegan omaggiato anche nel brano Vodka per lo Spirito Santo.
Durante l’esecuzione di Mostri sotto il letto la percezione è che metà del pubblico avrebbe voluto scrivere il testo della canzone e l’altra metà invece si sente chiaramente chiamata in causa.
Se non hai mai incontrato nessuno con qualche “incubo nel cassetto” allora vuol dire che quella persona sei tu.

Si avvicina la fine della serata e Canali scherza dicendo che l’ultimo brano eseguito conclude il concerto ma è solo l’occasione per ricordarci quello che pensa del prefetto e delle istituzioni e lo fa enfatizzando il ritornello di Rossocome.
Giorgio Canali non ha mai avuto paura di fare ciò che vuole e soprattutto dire quello che pensa.
É un brano molto forte che merita un ascolto attento ma chi invece già lo conosce può urlare il testo insieme ai musicisti.
Con l’immancabile sigaretta in mano Giorgio racconta che attraverso i social gli hanno scritto gli amici di Alessandro “Ace”, ci ha lasciato pochi giorni fa e a lui dedica Precipito.
Non conoscevo Alessandro e non sapevo della malattia che l’ha portato via ma l’esecuzione di Precipito è stata più emozionante del solito. Sarà stata la presenza e la forza dei suoi amici o l’emotività di ognuno di noi che si identifica nella storia degli altri, so solo che mi ha colto un nodo allo stomaco.

Ace era un grande appassionato di musica e di concerti, grande amante delle canzoni di Edda e Canali ed è per onorare il suo grande amore e per salutarlo che è stata organizzata una raccolta e Via Audio, l’organizzatore del concerto, ha devoluto parte dell’incasso all’AIL – Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma.
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GIORGIO CANALI – la scaletta del concerto di Milano:
Morire Perchè
Undici
Emilia Parallela
Piove, Finalmente Piove
Nell’Aria
Wounded Knee
Acomepidì
Hit the City (Mark Lanegan cover)
Circondati
Meteo in Cinque Quarti
Vodka per lo Spirito Santo
Tutti gli Uomini
Precipito
Mostri Sotto il Letto
Rotolacampo
Lettera del Compagno Lazlo al Colonnello Valerio
Rossocome
EDDA – la scaletta del concerto di Milano:
Mio Capitano
Vela Bianca
Lia
Ovidio e Orazio
Edda
Signora
Zigulì
Benedicimi
Picchiami
Spaziale
Mademoiselle
Stellina
L’Innamorato
