Articolo e Foto di Andrea Ripamonti
Dalle parti di Clisson a fine Giugno arriva l’inferno in terra marchiato HellFest Open Air e per chi come me apprezza la sonorità rock più pesanti, si tratta di un’opportunità unica per poter ascoltare gruppi di vario calibro appartenenti a questo genere.
3 giornate intere ( i primi gruppi iniziano a suonare alle 10 del mattino circa ), 6 palchi a tema ( Main stage 1 e 2, Altair, Temple, Valley e War Zone), line-up da brivido e una struttura incredibilmente attrezzata per poter garantire e soddisfare ogni esigenza del pubblico.
L’ambiente che è stato creato, mantenuto e rinnovato di anno in anno dagli organizzatori ed è una cornice stupenda e suggestiva che ogni anno viene valorizzata continuamente. La location offre una marea di possibilità come: shop merchandising, mercato coperto con ogni tipo di accessorio per chi ama le sonorità rock, ma anche strumenti musciali e vinili, memorabilia e gadget dei gruppi presenti e non, da poter portare a casa, area food in grado di accontentare ogni palato e persino una ruota panoramica per potersi godere il panorama del festival da un punto di vista differente.
Nulla viene lasciato al caso e anche il fattore scenografico ha la sua importanza, infatti tutta la struttara presenta un aspetto molto rusty ispirato sicuramente ai film di Mad Max, non mancano giochi con le luci, aree in cui avvengono spettacoli ed esibizioni a tema e i lanciafiamme disposti su tutto il perimetro dell’evento e anche su alcune strutture interne ( che inferno sarebbe senza fuoco e fiamme ? )
Le esibizioni si alternano sui palchi sopra citati, consiglio di crearsi una scaletta di concerti a cui volete assistere e di alternare le passeggiate con qualche buona birra alla spina che viene erogata ad ogni angolo del festival grazie al personale che si muove con fusti refrigetati sulle spalle ( si avete capito bene, impossibile rimanere con la gola asciutta ). Geniale anche l’idea di fornire le persone con bicchieri di plastica riutilizzabili di varie dimesioni con vesti grafiche diverse, ciò vi porterà quasi sicuramente ad andare a caccia dei bicchieri per poter creare un piccola collezione ricordo dell’evento.
Ovviamente non mi sono scordato del vero motivo per cui ero lì e cioè per poter ascoltare e fotografare il rock più pesante in pochissimi giorni.
Il primo giorno gli headliner dovevano inizialmente essere i Manowar, ma per vicissitudini poco chiare si sono esibiti i Sabaton ( che si erano esibiti la notte prima in occasione del KnotFest e se ve lo siete persi, potete leggere l’articolo qui) , nella gallery disponibile a questo link , o che potete sfogliare qui sotto, potrete vedere i Last Temptation, Stinky, The Rumjacks, Blackrain, Sonata Artica, Godsmack, No fun at all, the Interrupters, Diamond Head, Pestilence, Dream Theater, Sabaton, Fu Manchu, Gojira e King Diamond.
Il secondo giorno gli headliner sono stati i Kiss, nella gallery disponibile a questo link ( o che potete sfogliare qui sotto ) potrete vedere il super gruppo dei Deadland Ritual ( formato da Franky Perez, Steve Stevens, Geezer Butler e Matt Sorum ), Eagles of Death Metal e gli eterni ZZ Top.
Il terzo ed ultimo giorno gli headliner sono stati gli Slayer, impegnati nel loro ultimo tour, nella gallery disponibile a questo link ( o che potete sfogliare qui sotto ) potrete vedere BlackBerry Smoke, the Clutch, Stone Temple Pilots, Lynyrd Skynyrd e Slayer.