Articolo di Alessandro Amendolara | Foto di Rossella Mele
Antefatto: mi ero candidato per il concerto di Giorgia già ad agosto, incuriosito dalla miriade di recensioni positive sulla prima parte del Blue Live Tour, avvenuta questa estate nei teatri lirici italiani (praticamente tutti sold-out).
La dura realtà: il giorno prima del concerto scopro nell’ordine che dal nulla esce che i miei amati Green Day suonano ai Magazzini Generali, il Milan si gioca la permanenza in Champions League e che la mia tessera ATM non copre il viaggio fino ad Assago… come intuirete, gli astri si erano tutti coalizzati contro di me, ma ancora non sapevano che la forza dell’amore sarebbe stata molto più potente della loro macchinazione infernale!
Arrivo in perfetto orario al Forum (scoprendo ahimè che i furbini del quartierino avevano individuato delle uscite incustodite che permettevano di non obliterare in uscita… male ragazzi, molto male!) e mi posiziono nella porzione dedicata alla stampa che lentamente si popola, parallelamente al resto del palazzetto che è praticamente gremito e in attesa di Lei. Buio, si accende un ledwall con – ovviamente – tutte le sfumature possibili di blu che si trasformano in una pioggia di polaroid che ritraggono Giorgia in vari momenti della sua vita/carriera, per introdurre il suo ingresso sulle note di Io fra tanti: è letteralmente radiosa, elegante, sorridente, con una grinta che contagia il suo pubblico e dà la carica alla sua band – sempre in rigoroso ordine alfabetico – formata da Gianluca Ballarin (tastiere), Andrea Faustini (corista), Mylious Johnson (batteria) Andrea Rigonat (chitarra), Fabio Visocchi (piano) e Diana Winter (corista e seconda chitarra), tutti sotto la direzione musicale di Sonny T, già bassista dei New Power Generation di Prince.


La band riparte subito col botto e permette a Giorgia di creare un continuum nel panorama del soul, mixando I feel love di Donna Summer e Giorgio Moroder con Nessun dolore di Battisti (e siamo solo al secondo pezzo!) e continua a pestare, facendoci subito saggiare le doti vocali dei due coristi, che la supportano su Normale, prima esecuzione di un brano tratto dal nuovo album Blu del 2023.
Quando pensavamo che il mood sarebbe continuato in questo senso, la cantante romana ci stupisce e vira verso la struggente Quando una stella muore, dedicata al compianto Alex Baroni che fa emozionare tutto il Forum, ma inevitabilmente fa commuovere anche lei che viene idealmente abbracciata da tutti i presenti che le danno la forza di riprendere e far partire un set con Non mi ami, Vivi davvero (che rialza il tiro), Gocce di memoria (ad un certo punto arrangiata reggae), Vanità e la Spirito libero, in cui Rigonat inizia ad attivare la levetta del distorsore.
A questo punto, l’inaspettato: si sente il riff di Fly Away di Lenny Kravitz – così, de botto, senza senso” – con Giorgia che canta il ritornello insieme a Sonny T (e qui tu immagini che sia uno scherzo, che poi si tornerà al repertorio classico…); invece contro-riff di Rigo di zeppeliniana memoria che fa partire Kashmir e, quando pensavi che la serata per te poteva finire anche qui, chiudono questo momento surreale con Whole Lotta Love sempre degli Zeppelin, che mi ha fatto amare incondizionatamente la poliedrica cantante e i suoi sodali!
Ancora inebriato da questo set (ero letteralmente l’unico pirla che faceva air guitar in tutto il palazzetto) la scaletta sembra “normalizzarsi” con il classicone E poi che in chiusura diventa inaspettatamente The Wind Cries Mary di Jimi Hendrix: first reaction, shock!


A questo punto della serata, capisco che Giorgia ha voluto creare un set totalmente atipico e libero dalla convenzione per cui un tour debba essere soltanto il pretesto per promuovere un nuovo album (NdA: Blu è comunque un album godibilissimo e contemporaneo, dato dalla collaborazioni di artisti del calibro di Dardust, Mamhood e Ghemon) e si cimenta con una seconda parte dove ha selezionato i pezzi totalmente col cuore: Oronero, Atacama, Senza Confine – che parte con una bella cassa dritta – che si mischia con Un amore da favola – arrangiata funkettona, come un pezzo house degli anni Duemila – L’eternità/Per fare a meno di te – cantate unplugged chitarra e voce – Posso farcela e Come Neve, interpretata schiena contro schiena con Faustini, che sostituisce la parte originaria di Marco Mengoni. Ma Giorgia non riesce a nascondere la sua anima festaiola e ci coinvolge con un altro mashup danzereccio: I Wanna Dance with Somebody di Witney Houston, “mixata” con Toxic di Britney Spears, arrangiata in chiave cubana, che esplode in Dove sei: altra bella botta che inevitabilmente fa alzare tutti in piedi a ballare.
Il blocco danzereccio lascia spazio ad un nuovo set che si apre con la sanremese Parole dette male, seguita da Viaggio della mente (VDM) poi dalla scanzonata Tu mi porti su (qui avevo sperato in un cameo di Jova…) e da Di sole e d’azzurro, altra pietra miliare di Sanremo che per l’intensità vocale che impegna Giorgia, da sola varrebbe davvero l’intero prezzo del biglietto per il concerto che sembra terminare con questo brano, regalando alla poliedrica artista la meritata standing ovation dell’intero Forum.


Giorgia e la band, non paghi delle due ore che ci hanno regalato fino a qui, ritornano sul palco e ria-attaccano con Il mio giorno migliore che però si trasforma in Don’t stop the music di Rihanna che infine diventa Wanna Be Startin’ Somethin’ di Michael Jackson, con i coristi che guadagnano il centro insieme alla cantante che intona abbracciata a loro come un mantra “Mama Say, Mama Sa, Mama Coosa“.
Le luci ritornano soffuse, Giorgia si avvicina a Visocchi e in tono confidenziale verso il pubblico, sussurra che forse si è dimenticata qualcosa e ci dona una maestosa versione piano e voce (e che voce!!!) di Come saprei che fa di nuovo scrosciare di applausi Assago. È il momento dei saluti, dove la cantante presenta ad uno ad uno i componenti dell’iperbolico gruppo che l’ha accompagnata e si congeda dal palazzetto con Credo.
Io torno alla metro (pagando il biglietto!) e apro il telefono per vedere se ci siano già recensioni del concerto dei Greenday che ancora non trovo, ma in compenso leggo che il Milan ha fatto un’impresa epica a San Siro e posso serenamente mettermi a dormire con “Giorgia on my mind“.
Clicca qui per vedere foto di Giorgia in concerto al Mediolanum Forum di Assago o sfoglia la gallery qui sotto
GIORGIA – la Scaletta del concerto di Milano – Mediolanum Forum di Assago
Io fra tanti
I feel love (cover Moroder-Donna Summer) / Nessun dolore (cover Lucio Battisti)
Normale
Quando una stella muore
Non mi ami
Vivi davvero
Gocce di memoria
Vanità
Spirito libero
Rock Medley: Fly Away (Cover Lenny Kravitz) / Kashmir (cover Led Zeppelin) / Whole Lotta Love (cover Led Zeppelin)
E poi / The Wind Cries Mary (cover Jimi Hendrix)
Oronero
Atacama
Senza confine / Un amore da favola
L’eternità / Per fare a meno di te (acustiche)
Posso farcela
Come neve
I Wanna dance work somebody (cover Whitney Houston) / Toxic (cover Britney Spears) / Dove sei
Parole dette male
Viaggio della mente (VDM)
Tu mi porti su
Di sole e d’azzurro
Encore:
Il mio giorno migliore / Don’t stop the music (cover Rihanna) / Wanna Be Startin’ Somethin’ (cover Michael Jackson)
Come saprei
Credo


Roberto Riviera
08/11/2023 at 17:35
Aspettavo di sentire finalmente Giorgia e mi sono avvicinato al concerto con entusiasmo e col pensiero di vedere un grande spettacolo. È molto di più: è stato un incontro con un’artista unica che canta, balla, coinvolge un pubblico entusiasta e che viene accompagnata da un gruppo veramente splendido. Le canzoni? Belle, bellissime,cantate con una VOCE eccezionale, da brividi. Che altro scrivere? Speriamo di rivederla e risentirla a breve.