Gavin DeGraw torna in Italia, a distanza di 3 anni dalla precedente esibizione milanese ai Magazzini Generali, con una data del tour a supporto del nuovo lavoro in studio “Something Worth Saving”, sesto capitolo della discografia del musicista NewYorchese.
Il tour, iniziato lo scorso 28 Agosto con la data casalinga di Bethel, ha visto Gavin esibirsi in giro per gli Stati Uniti per un lotto di 59 date ricche di riscontri favorevoli, prima di approdare in Europa con una leg partita da Stoccolma a metà Aprile e che vedrà nell’esibizione romana di questa sera la seconda e ultima tappa italiana prevista.
La suggestiva cornice da club americano della “Salumeria della musica”, venue designata ad ospitare l’evento, è arricchita, questa sera, dalla presenza di molti avventori statunitensi che hanno contribuito al sold out annunciato nei giorni scorsi.
Attesa palpabile e aria elettrica, un respiro internazionale spezzato dall’ingresso in sala di Gavin, accompagnato dai fidi Mike Baker alla batteria e Billy Norris a chitarra e contrabbasso.
Gavin si siede al piano, inizia a cantare ed è subito magia.
“Fissavo una foglia d’acero che pendeva dall’albero madre, mi sono detto che noi tutti abbiamo perso il contatto”, incomincia così la celeberrima “Chariot”, scelta questa sera come canzone d’apertura.
Un contatto col suo pubblico che Gavin dimostra, pezzo dopo pezzo, emozione dopo emozione, di non aver affatto perso, ma rafforzato nel tempo.
Non importa che la successiva “Making Love With Radio On” sia l’ultima arrivata alla festa, viene cantata e sostenuta dal pubblico al pari del pezzo precedente, una canzone che ha spinto Gavin, a suon di passaggi radiofonici, nell’olimpo del rock targato USA.
Con “Crush” ritorniamo indietro nel tempo per un tira e molla tra presente e passato che persisterà per tutta la durata dello show.
Un clima familiare aleggia per il locale, Gavin sussurra le strofe delle sue canzoni ad un pubblico rapito che le canta con lui, sembra quasi di essere intorno ad un fuoco con un amico che inizia a raccontare scampoli di vita imbracciando una chitarra. Si ha la sensazione di incrociare il suo sguardo ogni volta che si gira per fissare l’audience che ha davanti, lasciando trasparire un’umanità vivida che fa di lui un ragazzo qualunque della remota provincia americana.
Una calma apparente che viene spazzata via dall’incalzante crescendo della bellissima “Candy” e dal country ritmatissimo del precedente singolo “Best I Ever Had” .
L’anima soul di Gavin emerge prepotentemente in più passaggi, esponenzialmente nella successiva “Stealing” cantata sottovoce insieme agli spettatori.
Su “Run Every Time” si registra il primo dei pochissimi errori di serata. Gavin stecca piuttosto goffamente sulla strofa finale invitando il pubblico a non applaudire “that garbage” (parole sue), evidenziando una volta di più un’umiltà senza epigoni.
“Say I Am” è, a mio giudizio, una delle canzoni più belle contenute nell’ultimo disco e non sfigura affatto nella sua versione live, ancora più intensa di quanto non sia nella sua versione da studio.
I ritornelli accattivanti di “Follow Through” e “Radiation” regalano, come da copione, momenti di autentica positività, che raggiunge il suo apice nel divertente, doppio, intermezzo durante il quale Gavin permette ad una ragazza e ad una bambina di pochi anni di cantare un paio di strofe. La ragazza pescata dal pubblico ha impressionato per doti canore liriche indiscutibili, eseguendo un estratto da “La Traviata” davanti agli occhi increduli di un attonito pubblico.
L’amore più volte sbandierato per i Beatles e Sam Cooke crea l’occasione di poter godere dell’ascolto di due personali reinterpretazioni di “I Want You (She’s So Heavy)” e “Change Is Gonna Come”, uniche due cover di serata.
Il finale di main set sposta nuovamente la lancetta della bilancia verso l’allegria grazie alla gioiosa “Annabelle” e alla trascinante “She Sets The City On FIre”, passando per la bellissima “Soldier” e la cadenzata “Not Over You”.
C’è ancora tempo per un bis composto da un paio di pezzi, “Dancing Shoes” e l’immancabile “I Don’t Want To Be” che riporta alla mente il polveroso campo da basket della cittadina della collina alberata, campo che Gavin ha ormai abbandonato da tempo con enorme successo.
Gavin DeGraw – scaletta 2 Maggio 2017 – Milano
Chariot
Making Love with the Radio On
Crush
(Nice to Meet You) Anyway
In Love With a Girl
Kite Like Girl
Candy
Best I Ever Had
Stealing
Run Every Time
Say I Am
Follow Through
Radiation
I Want You (She’s So Heavy) (The Beatles)
Annalee
Sweeter
More Than Anyone
A Change Is Gonna Come (Sam Cooke)
Soldier
She Sets the City on Fire
Not Over You
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Dancing Shoes
I Don’t Want to Be