Progetto strumentale ricco di sussiego e trip a volontà, questo dei Watter (acqua in lingua olandese) uno stuolo di musicisti quali Britt Walford (Slint), Tony Levin (King Crimson), Zak Riles (Grails), Rachel Grimes e Tyler Trotter (Rachel’s), un disco che vola di suo in un cosmo multi sfaccettato di suoni, ritmi e visioni dalle traiettorie infinite e inestricabili.
This World – questo il nome del progetto – è un sei tracce che fa da contraltare ad un senso di smarrimento plastico, un mix di progressive, ambient, post-rock, wave caliginosa e shoegazer malinconico che si rincorrono senza fretta, un magma sonoro che ricorda i Porcupine Tree e qualche barlume psichedelico di stampo Ozric Tentacle passando ovviamente per la “darkeria” più stretta dei Code, a garanzia di un ascolto tra il meditativo (anche per piccole interferenze orientali qua e la) e il propulsivo cosmico che porta l’orecchio quasi ad uno stato ipnotico e rarefatto.
Sei traccianti aerei e stratificati, una goduria rilassante e fluttuante che snoda le sue “instrumental vibrations” attraverso linee e deviazioni suggestive e aliene, da ascoltare con le cuffie e la mente sgombra di tutto; profumi d’oriente Rustic Frog, Seawater e Small Business, un cristallino bagno ambient Lord I want more, la melodia folk field Bloody Monday e l’equilibrismo sospeso della titletrack sono il “bardo emozionale” di un disco/progetto che, tra malinconia ancestrale e radenti illuminati trasogna una vorticosa esigenza di benessere dentro.
Ancora una volta “Buon Viaggio”!

