Go Down Records
Tiratissimi questi vicentini schiacciasassi giungono al secondo disco con dieci brani che non fanno sconti a nessuno. I Kani non si limitano a suonare un effimero rock’n’roll, ma affrontano anche tematiche sociali, come la crisi economica e citano addirittura Nietsche. Se apparentemente possono essere percepiti come dei cazzoni, il loro rock ha qualche tratto intellettualoide. Per capirci provate miscelare gli AC/DC, con Mondo Generator, Rage Against The Machine, Dead Kennedys e Nashville Pussy e otterrete i Kani. “Badass”, rispetto all’esordio “Rockabeast”, è più duro ed aggressivo, con molte parti di punk-metal al fulmicotone e tanto rock’n’roll tiratissimo ed inarrestabile. “Badass” parte con il cazzeggio punk-metal circolare e contratto di “Bud is my trainer”, dedicata a Bud Spencer, prosegue con “Elecric church”, un hard rock evocativo da stadio e blueseggiante e con “Go to bed with us”, una ballatona hard con tanto di assolo di chitarra che rispetta tutti gli standard dello stile. Il filosofo più influente del ‘Novecento” viene citato nella tiratissima “What doesn’t kill me makes me stronger”, cui segue il punk-stoner-grunge “The power of money”, nella quale i Kani se la prendono con l’arroganza del potere finanziario. Esaltante il rock’n’roll di “Badass boogie”, che anticipa la coatta e metallica “Die hard” e l’hardcore di “We bite”. Last but not least “Dancing star”, una splendida ballata acustica inaspettata e che viene valorizzata grazie alla posizione che le è stata affidata.
Vittorio Lannutti
