Ad essere superficiali, si potrebbe liquidare facilmente Nell’Esistente e nell’Onirico, official dei veneti Alcesti, come il solito pappone “imbronciato” pieno di melanconia, lacerazioni di spirito ed esistenzialità all’ingrosso come tanti in circolazione. Ma intanto che il disco gira, l’occhio/orecchio cade sia sulla bella cover e sulle tracce rispettivamente numero 2 e 7, Navigherò nel tuo ventre e M.A.D. , ed è lì che l’attenzione si fissa tanto da rimettere daccapo il tutto, col volume a palla e l’animo spalancato.
Dieci brani per un diagramma sonoro stratificato in cui un malessere interpretativo incrocia il fiato mozzato del post-rock, fino ad innestare refoli waveing che svaporano tra elettricità e pathos; melodie ora circolari ora seghettate attraggono l’ascolto, piace quello sporco distorto, quelle declinazioni sfigate nelle liriche, quel senso di appartenenza alle ossessioni Verdeniche, quasi Kuntziane primo periodo Per cena (part 1 e 2 ) , ma soprattutto rapisce la dolcezza amperica di Invertebrati, che insieme alla già citata M.A.D. vede la partecipazione del cantautore Pietro Berselli. Poi, mentre la tracklist scioglie le sue gemme soniche più nascoste come l’amniotica Baleno e il sogno fluttuante e ansioso di Foglie nere, il sentore di un lavoro con i contro cazzi si fa forte, carico di interessanti promesse e che si fa riascoltare a lungo.
Tanto per accentuare le parole, un disco in gran stile!

