I grandi festival europei, paradiso di ogni amante della musica dal vivo. Ettari di aree verdi dedicati sin dalle prime ore della giornata a concerti di decine di artisti pronti a confrontarsi con le folle oceaniche di fan accorse da ogni angolo del globo. Ma com’è vivere questa esperienza nei panni di un professionista? Ne abbiamo discusso con il nostro fotografo Andrea Ripamonti, “occhio” della redazione di Rockon per la passata edizione del Graspop Metal Meeting.
Ciao Andrea! Presentati ai lettori.
Mi chiamo Andrea Ripamonti e dal 2019 sono uno dei fotografi di Rockon Italia. All’interno di Rockon mi occupo, con l’aiuto di persone valide come Davide Merli, Marco Arici e ovviamente Fabio, di coordinare il lavoro dei fotografi.
Lo scorso anno sei stato al Graspop Metal Meeting a Dessel, in Belgio. Come ti sei trovato?
Benissimo! Il Graspop è stata un’ottima esperienza, sia in termini fotografici che in termini personali. Fotografici perché ovviamente un festival dove c’è una line-up così ricca, ben distribuita nei giorni, ti permette di poter arrivare a coprire tantissime band, grazie anche alla possibilità di spostarsi tra più palchi. Mi sono trovato molto bene perché fin da subito sono stato accolto da uno staff professionale e competente che mi ha fornito i pass necessari per svolgere il mio lavoro, indicandomi giorno per giorno quali fossero le zone a cui avevo accesso. Anche dal punto di vista del comfort non posso che ritenermi soddisfatto, poiché per fotografi e reporter viene messa a disposizione una sala stampa attrezzata con tutto ciò che serve per poter lavorare e riporre l’attrezzatura, oltre ad aree dedicate alle interviste e una zona relax dove potersi dissetare e riposare, cosa non da poco se si pensa che il Graspop si svolge in pieno giugno.
In generale mi sono trovato benissimo anche con lo staff, dagli addetti stampa che hanno fatto l’impossibile per darci le informazioni su eventuali regole o liste ad iscrizione per fotografare alcuni gruppi agli addetti alla sicurezza che ci hanno sempre garantito un ingresso sicuro e veloce nei pit. Sono aspetti che per un professionista fanno la differenza, soprattutto se si pensa che parte del personale della manifestazione è composto da volontari. Per fare un esempio di quanta premura fosse riservata ai fotografi, all’interno del Graspop sono state create vie preferenziali apposite per non passare in mezzo al pubblico con l’attrezzatura. Si trattava di un corridoio alberato e ben illuminato che permetteva di muoversi in velocità tra i vari palchi, e sottolineo “velocità” perché per arrivare ai palchi più lontani ci si impiega anche una decina di minuti a piedi, per cui una via preferenziale per gli addetti ai lavori diventa una benedizione.
Cosa significa gestire più palchi in termini fotografici?
Gestire più palchi dal punto di vista fotografico è una sfida organizzativa importante. Prima di tutto, è necessario organizzarsi bene e avere chiare le informazioni sulla line-up e sugli orari delle esibizioni. Queste informazioni possono essere ottenute sia sul posto che online, grazie all’accesso a una documentazione dettagliata fornita dall’organizzazione e che include le schede stampa e gli orari degli spettacoli su ogni palco, consentendo di pianificare al meglio la propria giornata. La gestione del tempo è fondamentale, poiché ci sono molte esibizioni da coprire in un arco di tempo limitato. È importante pianificare attentamente la propria “schedule” e cercare di essere il più efficienti possibile. Durante la giornata, si ha poco tempo per fermarsi, quindi è necessario essere rapidi e organizzati. Si inizia spesso con le esibizioni del primo pomeriggio e si procede con un ritmo serrato per tutto il giorno. Bisogna essere pronti a muoversi rapidamente tra i vari palchi e ad adattarsi alle eventuali indicazioni dell’ultimo minuto. Anche se esiste un corridoio dedicato per spostarsi tra i palchi principali, spesso è necessario attraversare la folla per raggiungere i palchi più vicini. Durante i giorni del festival, bisogna essere preparati a correre e a sudare, ma alla fine è un’esperienza gratificante per chi ama la fotografia e la musica dal vivo.
Tra i vari gruppi che hai seguito in questo festival, ce n’è qualcuno che ti ha “conquistato”?
Direi di sì, dato che alcuni sono diventati i miei preferiti. Sicuramente metto gli Sleep Token, un gruppo inglese che ha portato molta innovazione nel genere e che ho avuto la fortuna di vedere al Graspop del 2023, un’anteprima enorme considerando che non hanno ancora incluso una tappa italiana nei loro tour. Il loro concerto è stato un’esperienza unica, da loro definita come un “rituale”, con un tocco di misticismo e novità. Anche se si esibivano su un palco secondario, era evidente l’interesse del pubblico, che era numeroso nonostante si trattasse di un palco “minore”.
Un altro gruppo che mi ha colpito sono gli Avatar, anche se in questo caso parliamo di una band attiva da molti anni. Li avevo nella lista di quelli che volevo assolutamente vedere dal vivo e non mi hanno deluso. Il frontman, con la sua mimica facciale e il modo di muoversi sul palco, mi ha ricordato un Jim Carrey prestato al metal. Sono riusciti a coinvolgere un pubblico esigente, posizionandosi sul palco principale di fronte ad un mare infinito di persone.
Un’altra piacevole scoperta sono stati gli Spirit Box, un gruppo con una front woman dal talento eccezionale. Anche loro si sono esibiti su un palco principale, dimostrando una potenza incredibile e una grande varietà nella loro musica.
Perché, secondo te, una persona dovrebbe scegliere di andare al Graspop?
Il Graspop è un’esperienza che consiglio a tutti. Anche se fossi lì solo per divertirmi e non per lavorare, mi troverei comunque bene. I servizi offerti sono eccellenti, la line-up è incredibile e sei bravo con le tempistiche puoi goderti tranquillamente almeno una decina di gruppi, se non di più. La qualità audio e visiva è molto elevata, grazie agli impianti e al coordinamento dei tecnici. Un aspetto notevole è la rapidità con cui avviene il cambio tra i gruppi sui due palchi principali, che avviene in maniera continua durante il giorno. Non ci sono ritardi, nonostante le esigenze diverse dei vari gruppi riguardo alla scenografia e agli spettacoli. Gli spazi sono enormi ma ben pensati e bilanciati. Oltre ai palchi, ci sono aree relax e ristoro che soddisfano ogni esigenza. Ma ciò che rende davvero speciale il Graspop sono l’atmosfera e il pubblico. Si tratta di un vero melting pot di persone di ogni età provenienti da tutta Europa, tutte lì per divertirsi e rispettare la libertà degli altri. Non ho mai assistito a problemi di comportamento e l’atmosfera è sempre stata divertente e piacevole.