Articolo di Stefania Clerici | Foto di Roberto Finizio
“Non ho scalette: vado sul palco, inizio e non so dove andrò a finire”.
Xavier Dphrepaulezz, in arte Fantastic Negrito, era già stato a Milano nel 2016 ma pochi se lo ricordano: prima per aprire agli Arcimboldi Chris Cornell (RIP), poi alla Salumeria della Musica (RIP bis) per un suo concerto che però non riscosse molto successo.
A distanza di solo due anni le cose sono molto molto cambiate: 2 date sold out in Santeria Social Club, un pubblico in visibilio per un artista che dichiara: “I miei show sono un’esperienza per unirsi: il primo compito della musica è ispirare e portare amore“. Una frase bellissima che viene da chi la vita vera e difficile l’ha vissuta sulla sua pelle, con un’adolescenza travagliata tra periferie e spaccio, un inizio di carriera in salita, dove per un incidente quasi mortale non potè firmare il contratto con una casa discografica. Ma anche una vita dove la forza di rialzarsi vince su tutto: proprio l’ultimo album “Please Don’t Be Dead” è manifesto di questa potenza, in cui l’electric blues, il soul, l’hard rock e il funky convivono dando vita ad un mix di estrema freschezza e profondità.
Lo stile di Fantastic Negrito si ispira con orgoglio a quella black music d’oltre Oceano che di rado riesce ad arrivare da noi: eppure ieri sera sotto al palco della Santeria ci si è divertiti parecchio, con un inizio tutto rhythm’n’blues per scaldare l’atmosfera, passando poi sui toni del funk e più pompati del rock.
Nel live non mancano intermezzi in cui Xavier ci racconta del suo passato, cadenzati da giochi di parole con il pubblico, che fanno da passaggio da un pezzo all’altro. I cori sapientamente orchestrati dall’artista si dividono tra i vari lati del palco, tra le prime file una ragazza dalla chioma rossa urla a squarciagola l’incipit di Lost in crowd e Negrito le lascia il microfono per cantare in assolo. Lo show è un continuo scambio dialettico tra artista e platea, dalla quale emergono eclettismo e carisma dell’artista onstage.
I brani più acclamati sono quelli della seconda parte del live, che sfocia sul gran finale di Plastic Hamburgers, con la chitarra favolosa in cui rivivono i Led Zeppelin, e l’ acclamato singolo The Duffler, tutto funk e da ballare.
Dopo quasi due ore di concerto, si esce dal club rigenerati e adrenalinici, felici di aver fatto un tuffo alle radici blues, con il personale tocco moderno e fantastic di Negrito!
FANTASTIC NEGRITO: La scaletta del concerto di Milano
Bad Guy Necessity
Nobody Makes Money
Working Poor
Scary Woman
A Cold November Street
Hump Thru the Winter
An Honest Man
Lost in a Crowd
Rant Rushmore
A Letter to Fear
A Boy Named Andrew
In the Pines
Night Has Turned to Day
—
Plastic Hamburgers
The Duffler
