Connect with us

Ciao, cosa stai cercando?

Reportage Live

L’estate del Magnolia si riempie di commozione con la musica di CAVETOWN

UNALTROFESTIVAL la rassegna firmata da Comcerto apre la sua decima edizione con le dolci sonorità del giovane cantautore britannico.

Articolo di Cecilia Passetto | Foto di Rossella Mele

Non è estate senza i concerti al Magnolia e io inauguro la mia stagione al circolo dell’Idroscalo con la prima serata della decima edizione di Unaltrofestival. La rassegna musicale, attenta alle novità, ospita artisti di diversi generi musicali, dall’indie al rock e dal pop all’elettronica, tra il mainstream e l’alternativo. 

Nel corso delle edizioni passate, si sono esibiti gli Editors, gli MGMT e The Luminers, solo per citarne qualcuno e anche quest’estate, fra i diversi ospiti del festival, parteciperanno i Molchat Doma, il 7 giugno, e i Black County, New Road il 18 luglio.
La decima edizione del festival apre con le sonorità indie pop di Robin Skinner, meglio conosciuto come Cavetown.

Ti senti felice? ascolta Cavetown. Hai solo voglia di sprofondare sul divano finendo una vaschetta formato famiglia di gelato? Ascolta Cavetown. Ti sei appena innamorato e il mondo ti sorride? Ascolta Cavetown. Hai solo voglia di piangere? Ascolta Cavetown. Hai bisogno di abbracciare un orsacchiotto gigante di peluche? Ascolta Cavetown.

Cresciuto in mezzo alla musica,  Robin è figlio d’arte, sua madre è una flautista professionista e il padre è direttore musicale dell’Università di Cambridge. Impara fin da bambino, grazie all’insegnamento del padre a suonare la chitarra, compone la sua musica da solo, all’interno della sua camera da letto e, come molti suoi colleghi YouTuber, si fa conoscere attraverso il suo canale in cui semplicemente si presenta: “I’m Robbie and I make tunes”. 
Dal successo del suo canale YouTube, ha iniziato a pubblicare su Bandcamp, una piattaforma di distribuzione audio online americana dove è stato subito notato dalla critica. Pochi anni più tardi, nel 2018 esce il suo album di esordio “Lemon Boy”. Da allora ha pubblicato diversi lavori fra singoli e album fino all’ultimo “Worm Food” uscito a novembre dello scorso anno.

La sua musica delicata e gentile, con influenze che spaziano dal bedroom pop, al lo-fi, all’indie rock, rispecchia la personalità di Cavetown, la stessa personalità però che si rivela sicura appena si avvicina ad un microfono e gli permette di scandire i testi con vigore e decisione per sottolineare ciò che senza la musica non riuscirebbe a comunicare. É un artista sensibile e profondo ma nelle esecuzioni dal vivo mostra un lato energico e vitale.

Questo è quello che si percepisce, non solo decifrando i significati dei suoi testi ma soprattutto ascoltandolo cantare per e insieme al suo pubblico. Il ritornello di “Juliet”, è eseguito con tale eccitazione che Robin finge uno svenimento lasciandosi cadere a terra alla fine del brano e la spontaneità con cui si risponde “stupid, ugly” in “Boys Will Be Bugs” a sottolineare come tutti ci siamo sentiti stupidi, brutti e inadeguati almeno una volta ed è come se condividendolo e urlandolo insieme ci si liberasse da queste sensazioni.

Una delle caratteristiche fondamentali di un live di Cavetown è il richiamo all’immedesimazione, si crea un legame con il pubblico talmente forte che annulla la distanza che c’è con il parterre, l’impressione è che stia cantando in mezzo a noi, così vicino da poterlo sfiorare. Sono sensazioni che Cavetown riesce a trasmettere grazie alla sua sincerità e umiltà.

Robin saltella divertito sul palco facendo sventolare le orecchie da coniglio del suo cappello con la stessa libertà con cui io, ignara dei vicini, ballo da sola a casa mia ed è come se sentisse il bisogno di condividere e duettare le sue canzoni con chi gli è vicino infatti è continuo l’invito ad accompagnarlo nei testi non solo con la voce ma anche con semplici gesti della mano che spesso si tramutano in timidi saluti.

É così che interpreta brani come “Frog”, saltellando e coinvolgendo il pubblico nell’esecuzione e durante “Sweet Tooth” sembra quasi che abbia voglia di gridare “Tiriamolo giù questo Magnolia” anche se di certo non fa hard rock e siamo sotto un cielo che difficilmente verrà giù con i toni gentili delle sue canzoni.

É questa la contrapposizione fra i suoi brani, alcuni come “A Kind Thing to Do” e “Kill U” vengono cantate con trasporto, altre come “Lemon Boy” e “Green” vengono ascoltate quasi in silenzio con attenzione e commozione e cantate con il sorriso come succede durante l’esecuzione di “Idea of Her” oppure a bassa voce  in“Hug All Ur Friends” come per non voler disturbare e non coprire il suono dell’ukulele.

Sono diverse le sensazioni che si provano durante l’ascolto di Cavetown, dal vivo ha delle sonorità più rock, anche i brani più melodici eseguiti dal vivo assumono un estro differente. Dalla prima volta che l’ho ascoltato ho sempre associato la sua musica a “Juno”, il film di Jason Reitman, quel misto di tenerezza e nostalgia da cui però si riceve sempre conforto. 

Alla fine del concerto sento la necessità di quell’abbraccio ma solo perché sono felice.

Clicca qui per vedere le foto di Cavetown in concerto a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto)

Cavetown

CAVETOWN: la setlist del concerto di Milano

1 Worm Food 

 2 Juliet

 3 Fall in Love With a Girl

 4 Lemon Boy

 5 Green

 6 A Kind Thing to Do

 7 Frog

 8 Boys Will Be Bugs

 9 Guilty

10 1994

11 Heart Attack

12 Talk To Me

13 Kill U

14 Sweet Tooth

15 Grey Space

16 Hug All Ur Friends

17 Idea of Her

18 Telescope

19 Home

Encore

20 Devil Town

Written By

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scopri anche...

Reportage Live

Buck Meek, membro fondatore dei Big Thief, ha suonato al Circolo Magnolia di Milano. Ha aperto il concerto Germaine Dunes

Reportage Live

I TV Girl, in occasione di una data unica, portano sul palco del Magnolia l’album French Exit

Reportage Live

Foto di Marco Arici In una calda serata di fine agosto i The Struts sono approdati al Circolo Magnolia di Milano per la penultima...

Reportage Live

Con il live al Magnolia, la band inglese mostra che a volte non ci accorgiamo che siamo arrivati a una nostra destinazione; solo, non...