Arrivano da Ancona, umidi di 80s con volontà davvero persuasive, si portano dietro un bagaglio di Joy Division, wave pitturata di dark e buona ingegneria sonica che li fa – da parte dell’ascolto – prendere sul serio. Sono i Secret Sight con Day.Night.Life., disco d’esordio di una formazione, capitanata dal vocione lugubre di Matteo Schipsi (cresciuto stilisticamente a pane e Ian Curtis, lo si sente) che ha buone carte in regola per bypassare la cadenza cocciuta – in certi versi – stantia della solita riproposizione post-wave o post-punk, con una quasi novità, una rimessa in moto personalizzata che rende “il fattaccio” ottimale, gradevole e dancery al cubo.
Comunque sì, siamo al cospetto di un apparentamento strettissimo con le ossessioni Divisioniane, ma è una bella sequenza elettrica color fuliggine che non si ingarbuglia mai in sterilità spompate, otto tracce per quasi una mezz’oretta di “epilessia ritmica” che fanno rivivere certe stanze di ricordi, disillusioni, ciuffi e ceffi melanconici, atmosfere decadenti e quant’altro possa identificare un tempo storico che non muore mai.
Brani particolarmente riusciti Earth overflows, Under this truth, la marzialità di Life, il climax anagrammatico che fa salterellare la bella Need o addirittura, il pathos mid-gotic che aleggia tra le volte di If you turn, una tracklist che permea una linea armonica totale che tra appeal, incandescenze e strizzatine di cuore nostalgiche convince a presa rapida.
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