L’Isola”, il nuovo album. La preziosa collaborazione con Alda Teodorani (scrittrice di culto dell’horror -noir italiano). Un racconto. La vita di una coppia. Il rapporto lacerato. La lunga crisi. L’eterna crisi. “Le nostre stanze da un po’ di tempo sembrano tante piccole isole, bagnate dalle onde della nostra indifferenza. Vorrei venirti vicino ma lo sforzo di superare questa parte di oceano che ci separa, quest’acqua ghiacciata che non sta mai ferma, è troppo grande.”. L’amore che si scioglie. La sottile speranza di salvarlo in un viaggio. “E’ un’isola dove solitamente vanno le coppie innamorate. L’hotel si chiama “SoLo PeR dUe” e ospita una coppia per volta, al massimo una settimana”. L’amore diventa rancore, odio, indifferenza. “L’Isola” è un racconto angosciante, splendidamente inquietante, doloroso, diabolico, scuro. La realtà sfocia nell’incubo. “Voglio vederti soffrire, amore mio. Voglio vedere la tua pelle che si incrina nel rosso sotto le mie carezze di morte”. Le Forbici Di Manitù e i due terzi degli Offlaga Disco Pax (Daniele Carretti e Enrico Fontanelli) suonano “L’Isola”, produce Snowdonia Records. “L’Isola”, tredici brani, un corposo libretto illustrativo (i disegni sono di Emanuela Biancuzzi), una cover (“Otello” è “My Blues Is You” dei Neon), la new wave italiana trasuda gocce di shoegaze (Carretti in primis), i maestri aprono ai discepoli, i Residents rimangono in California e i Joy Division sono ancora vivi.
Le Forbici Di Manitù al nuovo, nono, capitolo, “L’Isola”. Le Forbici Di Manitù e la loro migliore produzione degli ultimi dieci anni (siamo ai livelli di “Play And Remix Lieutenant Murnau” – 1998). Vittore Baroni e Manitù Rossi, sempre più in alto. Le Forbici Di Manitù, come sopra e come sempre, nella storia che continua.

