Black Nutria
Esordio di buona fattura questo dei danesi The Foreign Resort, dediti ad un pop rock che affonda le radici nella new wave e dark wave degli anni ’80. Tra melodie cupe e ritmi frizzanti, sempre sospesi tra grevità e leggerezza gli scandinavi riescono a regalarci buone vibrazioni e tanta malinconia. Sicuramente molto emotivi alternano momenti di profonda introspezione ad altri di pura epicità-rock, riuscendo abilmente a fondere e a confondere tra loro gli U2 degli esordi, i Cure, mai esplicitati, ma sempre presenti sullo sfondo, qualcosa dei Depeche Mode ed i Joy Division. Il tutto è condito con una propensione pop e malinconica, che non ha bisogno di citazioni, dato che è una caratteristica propria del gruppo. Quando non riescono a gestire le emozioni si fanno nervosi, così abbiamo il funky sbilenco di “Into the sunshine” o le frenesie di “Stars & Halo”, mentre quando si riavvolgono malinconicamente su loro stessi si lasciano anche accompagnare da un’elettronica sobria (“Opening act”) e se vogliono pazzeggiare con i feedback vanno avanti con il ritmo ad intermittenza di “Towards the dusk”.
Voto: 6/10