Cambiare pelle. Cambiare mondo, scenario. Voltare pagina. Syd Barrett è morto. Purtroppo. Della serie: “grazie, è stato fantastico, ma dobbiamo lasciarci”. Le porte si chiudono. Il dolore dell’amore che finisce. L’andamento innaturale della macchina contemporanea. I Father Murphy nel nuovo cielo. I Father Murphy senza idolo, solo il Reverendo e i suoi fedelissimi. Solo i Father Murphy. Solo la loro musica.
“…and He told us to turn to the Sun” è il terzo titolo, il terzo album del terzetto veneto che getta le pasticche in formato LSD e abbraccia lo stupore del nuovo formato, del nuovo viaggio. Nove brani registrati nella chiesa di San Crisostomo (Bombanella, Mo). Mezz’ora. Il lato oscuro dei Father Murphy. La vena nera. L’anima nera. Il minimalismo claustrofobico nella batteria krauta (vedi i Faust di “It’s A Rainy Day, Sunshine Girl”) di “In Their Graves” , nei cori biblici di “Go Sinister”, nel cantato sussurrato di “Hide Yourself In The Woods”, nei filtri dronati di “Never Forget You Have A Choice”. I Father Murphy e la loro fede. La loro religione. La loro bibbia, “…and He told us to turn to the Sun”.
I Father Murphy cambiano pelle. Nel bene e nel male, il loro nuovo mantello, il loro nuovo album, “…and He told us to turn to the Sun”, più asciutto, essenziale, minale. I Father Murphy e il terzo sigillo. Nel bene e nel male, amore puro, amore eterno.

