Si intitola “Lo spacciatore di emozioni” (distribuzione Virgin Music/Universal Music Italy) il nuovo Ep di Ferdinando Riontino, cantautore pugliese classe 1991 che torna con quattro brani di grande impatto emotivo, da cui emerge l’autentica intensità della sua musica.
Dall’ep, disponibile su tutte le piattaforme digitali,è estratto il nuovo singolo “Penso ad alta voce”, in rotazione radiofonica dal 12 maggio.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Nasce da un pensiero, spesso confuso, che mi spinge a cercare di metterlo in ordine, ma fondamentalmente tutto nasce dalla voglia di narrare qualcosa che non saprei raccontare in altro modo.
Quanto il tuo lato artistico si riflette nella vita di tutti i giorni?
Nei rapporti umani mi ha sempre dato tante soddisfazioni, facilitandomi nelle esperienze scolastiche, sportive, lavorative e sentimentali. Ho incontrato tanta gente che apprezza quella che chiamano follia (ride) che poi in realtà è quello che io ho identificato come lato artistico. Ho avuto invece diversi problemi nei confronti di chi detta legge, sono stato spesso visto come una mina vagante, un imprevisto da evitare. Ma come dico in una mia canzone: sono un bravo ragazzo!
Lo scorso 12 maggio è uscito “Lo spacciatore di emozioni”, il tuo primo EP. Che sensazione hai provato il giorno dell’uscita?
Il giorno dell’uscita mi sono svegliato a mezzogiorno solo perché dovevo fare delle interviste, ero molto stanco dal giorno prima perché abbiamo fatto una serata al Marmo di Roma per registrare il videoclip di “Penso ad alta voce” in uscita nei prossimi giorni. Il pomeriggio ho realizzato che il duro lavoro svolto in questi anni ha finalmente trovato un ordine, mi sono sentito come quando trovi la casa pulita e profumata.
I quattro brani che contiene l’EP sono eterogenei e ricchi di differenze. Come viene creata una tua canzone, soprattutto a livello testuale?
In questo progetto ho scelto due produttori differenti anagraficamente e stilisticamente ovvero Matteo Costanzo e Luca Carocci, per avere come unico filo conduttore la melodia vocale, che in questo progetto nasce dal testo. Tutto nasce da un’idea che affronta un compromesso tra melodia e testo ed è proprio da questo compromesso che nascono le mie canzoni.
È difficile inquadrare il tuo genere musicale. Possiamo dire che ti identifichi nella molteplicità, in questo non essere facilmente identificabile?
Mi affascinano i colpi di scena, attirano la mia attenzione le persone o i lavori delle persone che ti lasciano delle domande o che ti portano ad immaginare cose. Spesso, proprio per questo motivo, non leggo il finale dei libri o non vedo quello dei film. Non mi piace inquadrare e non attirano la mia attenzione le cose che hanno un timbro da rispettare, credo sia per questo che il mio ultimo lavoro non sia facile da etichettare.
C’è una frase particolare o una parola, che sei solito ripeterti quando le cose vanno male? O ovviamente anche quando le cose vanno bene?
Credo che il nostro modo di pensare spinga le cose ad andare bene o male, quindi bisogna pensare prima che le cose accadano e, nel mio caso, le frasi o le parole sono sempre positive!
Ringraziandoti per la chiacchierata, vorremmo chiederti se i nostri lettori possono sperare in un tour estivo.
Ci saranno 2/3 serate questa estate ma le stiamo definendo, una già definita è quella del 28 luglio a Nepi (VT), nella suggestiva location del Castello dei Borgia. Poi contiamo di non fermarci più, per gli aggiornamenti consiglio di seguire le pagine social, Vi ringrazio per la chiacchierata e per lo spazio.
