Disponibile da venerdì 26 gennaio “FORTEZZE” una ballad delicata e romantica, il racconto intimo di una relazione nella quale si trova riparo e conforto
– Ciao Itto, benvenuto su Rockon! “fortezze” è il tuo ultimo singolo, già a partire dal testo salta subito all’occhio che si tratta di un brano estremamente intimo: parla di momenti in cui ci si sente persi e del potere curativo dell’amore. In che modo la canzone riflette esperienze o emozioni personali e come credi che si colleghino all’esperienza umana universale di affrontare le sfide nelle relazioni?
Per quanto io cerchi sempre di scrivere canzoni personali che emozionino me per primo con sincerità, credo che l’amore sia comunque sempre una colonna portante nella vita di tutti noi.
“fortezze” è nata in un momento di grossa difficoltà per me, in cui mi sono reso conto che senza l’aiuto delle persone che si amano sarebbe veramente difficile superare gli ostacoli della vita.
– La metafora delle “trincea son le lenzuola” è molto suggestiva. Come ti è venuta in mente questa analogia e che significato ha nel trasmettere le sfide e l’intimità della relazione descritta nella canzone?
L’ho scritta tanto tempo fa senza pensarci troppo. Significa che insieme ci si può sentire al sicuro da un mondo che va in rovina là fuori. Poi è scoppiata la guerra in Ucraina e confesso (con un po’ di vergogna) che vedere per la prima volta un conflitto culturalmente e geograficamente così vicino con ragazzi della mia età che vanno a morire mi ha fatto riflettere molto. Ho deciso di tenere la frase anche se per me ha assunto un significato più profondo ora.
– L’uso della forma ballad, attraverso pianoforte e archi, aggiunge un tocco delicato e romantico alla canzone. Come hai affrontato il processo di composizione per integrare il contenuto del testo e che importanza hanno questi elementi nel trasmettere la profondità emotiva del brano? Avevi mai scritto ballate prima?
Ho scritto diverse ballate ma questa è stata la prima volta che ho lavorato con altri strumentisti, solitamente suono io più o meno tutto. In questo caso avevo scritto la canzone al pianoforte ed avevo in mente a grandi linee le parti che volevo che i musicisti suonassero. Gliele canticchiavo soltanto ma ovviamente hanno portato tutto ad un altro livello. È bello trovarsi con tanti musicisti in una stanza a scoprire in tempo reale tutti gli incastri migliori tra i vari strumenti per rendere determinate emozioni.
– Riesci ad anticiparci qualcosa dei tuoi progetti futuri? E’ previsto un Ep o un album nei prossimi mesi?
Sto finendo di lavorare al mio primo album, una cosa che mi ha sempre spaventato e ho rimandato fino all’ultimo. Negli ultimi due anni la mia vita è cambiata tanto e mi sono sentito finalmente pronto (dopo 10 anni che scrivo canzoni) ad affrontare un progetto così grosso. Mi piace l’idea di avere più spazio per sperimentare e come non debba essere tutto necessariamente ragionato nell’ottica di essere un singolo.
