1980: viene pubblicato il settimo album di Edoardo Bennato “Sono solo Canzonette“, un concept album che si muove sulla storia di Peter Pan. E parafrasando, fin da bambina ho pensato, capito e sperato che il celebre cantautore volesse più o meno dirci: La voglia di sognare è facile da distruggere, nasciamo e cercano subito di insegnarti che sarà la ragione a guidarci se vuoi andare da qualche parte. Ma come si fa allora a volare? La radio non si ferma, la musica non si ferma e perciò si può provare a volare, si può provare a prendersi gioco delle proprio paure, ridendo di tutte quelle persone equilibrate che vogliono insegnarci qualcosa.
“Ma che ne sai se non ci provi mai
che rischi corri se non vuoi volare
coi piedi per terra, legato alla ragione
ti passa presto la voglia di sognare!
Ma è quello che vogliono da te
già appena nati ci hanno abituati
a non pensare, ma a darcene l’illusione
e sempre con la scusa della ragione!” (Ma che sarà?”)
Il mondo ha un nemico troppo grande da combattere, lui che con la sua ciurma vuole distruggere i sogni: Capitan Uncino affamato di vendetta, pronto a spezzare il volo di Peter Pan. Una crudeltà fine a se stessa che però muove la massa, quella massa unita dai fumi del rum e dall’amore per il potere.
“Per scuotere la gente
non bastano i discorsi
ci vogliono le bombe!” (Il rock di capitan Uncino)
Non c’è da aver paura, chissà che piccoli sono una volta soli quei pirati, riescono a fare paura solo se in gruppo. L’onestà intellettuale è importante ma il primo a non averla è il braccio destro di capitan Uncino, Ciurma, arruolato solo perché non sapeva più che fare della sua vita, non per una devozione sincera.
“Quel Peter Pan non mi ha fatto niente
però deve essere un gran fetente
perché lo dice il mio comandante
mi fa rabbia il fatto che vola
pur non essendo mai andato a scuola
mentre io ci provo ma poi
mi ritrovo a testa in giù!” ( Dopo il liceo che potevo fare?)
Ma la guerra è spietata, Peter Pan sogna troppo, va eliminato, è colpa sua se il capitano dei pirati ha un uncino al posto di una mano. Si lascia troppo andare l’eterno bambino e con lui tutti i bambini sperduti, vivono di soli sogni.
“E non è un’invenzione
e neanche un gioco di parole
se ci credi ti basta perché
poi la strada la trovi da te” (L’isola che non c’è)
Ma l’isola che non c’è è lì, e se ti concentri puoi vederla, anche se non c’è. Basta crederci, la strada è facile da trovare. Diffida da chi ha la ragione in tasca e ti prende per pazzo, perché forse chi rinuncia a volare è il vero pazzo, non tu.
“Persone serie, voi, persone rispettate!
Siete le peggio, perché resistete!
Voi non vi abbandonate mai
voi non vi concedete mai
fate violenza, a voi stessi.” (Rockoccodrillo)
Chiudi gli occhi, senti il suono della sveglia, il tempo scorre e tu puoi ballare sul tempo, non ha senso scappare. Abbandonarsi al ritmo della vita è un atto d’amore, imbrogliare non è consentito. L’invito è sempre lo stesso, non aspirare alla perfezione ma ai sogni, anche se chi ti sta intorno, in primis la famiglia, non capirà il perché delle tue azioni.
Ma il gioco è tutto qua, vivere la musica, d’altronde sono tutte solo canzonette!
“Io di risposte non ne ho!
Io faccio solo rock ‘n’ roll!” (Sono solo canzonette)