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Ci sono voluti quasi 15 anni, ma ne è valsa la pena: i FALL OUT BOY sono tornati

Fall Out Boy in concerto al Mediolanum Forum di Assago (MI). Foto di Davide Merli per www.rockon.it

Foto e articolo di Davide Merli

Era dal quel lontano e freddo Palasharp del 2009 che si attendeva una nuova data in Italia dei ragazzi di Chicago che, tra dischi nuovi e festival europei estivi, avevano sempre saltato il Bel Paese in questi ultimi 10 anni. Ma andiamo per ordine.

Apre il concerto il progetto Nothing, Nowhere del rapper statunitense Joseph Edward Mulherin, capace fin da subito di coinvolgere tutti i pochi presenti all’apertura dei cancelli con il suo revival di nu metal e emo pop che ci rituffa nel 2000. Ottima tenuta scenica, brani molto catchy ma ovviamente nulla di nuovo o fresco come ad esempio una Pieces Of You che sembra un mash-up tra Teenage Dirtbag dei Wheatus e un pezzo qualunque rock-emo che ascoltavate ai tempi delle superiori. Ottimo show ,ma Nothing, Nowhere? Nothing new here.

Qualche difficolta nel cambio palco e tocca ai PVRIS, carichi a bissare il successo dello show da headliner di qualche mese fa ai Magazzini Generali di Milano. Qualche problema di suono non scoraggia Lynn e soci che partono a mille con I DON’T WANNA DO THIS ANYMORE, raccogliendo però un’accoglienza inizialmente più tiepida rispetto al gruppo precedente. Il terzetto non si perde d’animo e spara un paio di cartucce come Dead Weight e ANIMAL anche se lo show sarà incentrato sui pezzi del recentissimo EVERGREEN, lasciando dietro le quinte un po’ di hit visto il non molto tempo a disposizione. scelta coraggiosa forse un po’ discutibile visto il contesto non di headline show ma tutto sommato i PVRIS sono una gran bella band dal vivo e sono riusciti comunque a catturare l’attenzione dei numerosi presenti assolutamente novizi alla musica dei tre ragazzi americani. Per chi scrive complessivamente meglio sul palco che in studio di registrazione, o forse semplicemente la deriva ancora più elettronica presa nell’ultimo disco è meno accattivante dei primi e ottimi lavori, ma nulla toglie al valore intrinseco dei PVRIS, rodati e caparbi a superare le difficoltà di un palco e un pubblico non loro. Bravi.

Clicca qui per vedere le foto dei PVRIS e dei Nothing, Nowhere al Mediolanum Forum 8oppure sfoglia la gallery qui sotto)

Pvris

Arriva il momento per cui tutti sono qui, e i Fall Out Boy non si fanno attendere, mettendo letteralmente a ferro e fuoco il Mediolanum Forum con una Love From the Other Side e una The Phoenix accompagnata da fuochi e pyro che trasformano il locale in un set cinematografico di Mad Max.

La scenografia è imponente ma allo stesso tempo intelligente nell’usare un telo intermedio uguale a quello della copertina di From Under the Cork Tree in modo tale da consentire numerosi cambi scenici nel mentre l’esibizione prosegue spedita.

La band c’è, ma c’è sempre stata: Patrick è in formissima, Hurley è la solita macchina dietro alle pelli e pure Pete Wentz fa il suo, sempre se chiudiamo gli occhi e tralasciamo questo nuovo look in stile “Jared Leto ordinato su Wish”.

La scaletta è bella lunga ed eterogenea, ma fortunatamente ci risparmiamo i pezzi di MANIA pescando però tanto dal recente ed ispirato So Much (For) Stardust che ha sancito un parziale ritorno al sound originale abbandonando la deriva elettronica che stava catalizzando sempre di più le produzioni della band post reunion. C’è spazio anche per qualche chicca dagli esordi, uno spietato tuffo nei ricordi adolescenziali di tutti i trentenni presenti che canticchiavano Dead On Arrival o Dance Dance alle serate emo rock del Circolone o il Rock Planet. Purtroppo per chi scrive, parlare di queste cose come un ricordo o un revival non fa altro che sottolineare il tempo che passa e di quanto sia distante il panorama musicale mainstream attuale rispetto a quello di 15 anni fa.

Difficile non emozionarsi con What a Catch, Donnie, eseguita in versione piano da Stump a sorpresa per la prima volta in questo tour europeo, così come non sono mancate quasi tutte le hit passate come Thnks Fr Th Mmrs o Sugar We’re Going Down. Ormai sono da definire tali anche pezzi post reunion come My Song Knows What You Did in The Dark o Centuries o la simpatica Uma Thurman che rievoca atmosfere Tarantiniane. Il tutto si chiude con Saturday come manda tutti a casa soddisfatti di aver finalmente assistito ad un concerto completo e degno dell’attesa, dove i quattro musicisti di Chicago hanno saputo esprimersi al meglio e ripagare tutte le volte in cui sono sbarcati nel vecchio continente senza includere però l’Italia nei loro piani. Speriamo non ci vorranno altri 15 anni per rivederli dalle nostre parti.

Clicca qui per vedere le foto dei Fall Out Boy al Mediolanum Forum di Assago (o sfoglia la gallery qui sotto)

Fall Out Boy

FALL OUT BOY – La scaletta del concerto di Milano

Love From the Other Side

The Phoenix

Sugar, We’re Goin Down

Uma Thurman

A Little Less Sixteen Candles, a Little More “Touch Me”

Dead on Arrival

Grand Theft Autumn/Where Is Your Boy

Calm Before the Storm

This Ain’t a Scene, It’s an Arms Race

Disloyal Order of Water Buffaloes

Heaven, Iowa

G.I.N.A.S.F.S.

Headfirst Slide Into Cooperstown on a Bad Bet

Fake Out

What a Catch, Donnie

Save Rock and Roll

Baby Annihilation

Dance, Dance

Hold Me Like a Grudge

I Am My Own Muse (Magic 8 Ball)

My Songs Know What You Did in the Dark (Light Em Up)

Thnks fr th Mmrs

Centuries

Saturday

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