Boring Machines / Avant!
Come tutti i lavori pubblicati dalla Boring Machines, anche questo Lp, è molto particolare e soprattutto greve. Si tratta dell’esordio di un trio torinese dedito ad un blues umbratile e spettrale con tratti folk e psichedelici, che li rendono accostabili ai Neurosis e agli Swans.
Il trio piemontese in quasi trentacinque minuti ha messo su disco ben sei brani, tirati, dilatati, evocativi e spesso inquietanti. Il trio suona chitarre, bassi, nastri, utilizza reverberi, con chitarre arpeggiate in maniera cristallina, che si contrappongono a vocalizzi femminili, che sembrano arrivino dall’oltretomba, dato il fare spettrale e il modo con cui questi sono stati registrati.
Il trio in passato ha collaborato con Father Murphy, e da questo ha tratto come insegnamento il confronto e la voglia di affrontare le parti più maledette e diaboliche dell’inconscio, ma andando troppo in profondità forse il tiro è riuscito a spaventare anche sé stesso.
Vittorio Lannutti