Terzo album in sei anni per il rocambolesco gruppo toscano, che spara sferzate di rock’n’roll contaminato con il punk della prima ora, vale a dire quello del ’77, ma anche con il rockabilly e con il beat, non facendo sconti a nessuno.
Tuttavia, i toscani hanno fatto anche tesoro del punk detroiano, omaggiato proprio in “Detroit”, come anche nella scheggiata “1,2,3,4” con l’innesto di sax su chitarre fuzzate. Un sax particolarmente acido viene utilizzato anche nella irruente “The baron” e il blues fornisce la struttura di “Bad soul”, brano disperante in linea con le angosce metropolitane di “Funhouse” degli Stooges.
Di rockabilly sono intrise “I am a zombie”. E “RnR”, ma il brano più intrigante è “Pussy demolition man, dove i Golden Shower riescono miscelare punk, noise, jazz e rock’n’roll, il tutto ben centrifugato e irresistibile. Non perdeteli dal vivo che sono una bomba!!!
Vittorio Lannutti

