E’ uscito a settembre False Ipotesi, il nuovo singolo del progetto musicale solista di Matteo Scansani, International Washing Machines. False Ipotesi è un brano dove si intrecciano sintetizzatori, chitarre, batteria e basso, il tutto è accompagnato da una musica rilassante, onirica, ricercata. Benvenuti in un mondo fuori dagli schemi, dalle mode, dalle dinamiche delle playlist e delle condivisioni. Questo progetto, sfacciato e sincero, è la follia emotiva di chi non ha ancora smesso di sognare nella propria cameretta.
Per l’occasione, gli abbiamo chiesto quali sono i suoi 5 brani preferiti.
“Atmosphere” dei Joy Division è forse più una preghiera che una canzone, un momento di introspezione. La storia di Ian, del gruppo, la musica molto ritmata dai tom della batteria, il synth che entra negli intermezzi, il basso che si muove insieme alla voce sincera di Curtis rende il tutto molto poetico, malinconico. Se qualcuno mi chiedesse cosa debba trasmettere l’arte, soprattutto musicale, tirerei fuori un paio di cuffie e metterei in play questo pilastro della new wave. Questo è un brano che fa sentire spogli, nudi, impotenti nel confronto con sé stessi, una protesta per chi si sente diverso e sbagliato contro la superficialità della società moderna. “People like you find it easy”
Sarei falso se non citassi i C.S.I. tra i gruppi che mi hanno influenzato maggiormente. Ascoltare “Bolormaa” è come viaggiare stando fermi, un viaggio indimenticabile verso oriente. La musica è pressoché perfetta, crea un’atmosfera speciale, di astrazione, come uscire dal proprio corpo, con un testo d’impatto e di una bellezza sconvolgente, interpretato egregiamente da Giovanni Lindo Ferretti e Ginevra Di Marco. Tutto ha un equilibrio all’interno del brano e lascia all’ascoltatore un senso di pace e abbandono. “Bolormaa” deve essere ascoltata al momento giusto, nella condizione giusta, con una consapevolezza che riesce a far apprezzare interamente il pezzo. Per me tutto l’album “Tabula rasa elettrificata” è un grandissimo capolavoro di musica italiana, ma quando arrivò il momento di “Bolormaa” beh, penso mi si sia acceso qualcosa dentro, o forse semplicemente credo di essere riuscito a trovare la pace e l’equilibrio per cinque minuti e cinquantotto.
Vasco Brondi. Quando mi chiedono perché per me i testi delle canzoni sono fondamentali e perché non basta solo la musica, metto un suo brano.
Lui rispecchia perfettamente la mia idea di musica e quello che sto cercando di creare: un mix tra poesia e suoni trasportatori. Questo pezzo è una tempesta di emozioni, una confusione di sensazioni, a svolgimento binario: da una parte il vissuto dei trent’anni, dell’indecisioni, delle paure; dall’altra lo scorrere di un mondo, la descrizione della non speranza, della solitudine, dell’arrendevolezza delle cose. Poi l’affermazione: “ma non era per te aspettare la notte”. La notte è per pochi.
Giuro che un giorno riuscirò a pronunciare il loro nome in modo sciolto e chiaro senza pensarci troppo. Band tedesca creatrice di atmosfere e sensazioni come pochi, come si intuisce da questo, uno dei loro brani più famosi, “Youme & Meyou”. Se avessi potuto, avrei inserito decisamente più brani degli Einstürzende Neubauten, perché sono uno di quei gruppi con cui fai difficoltà a scegliere solo un brano. Ma avendo a disposizione solo cinque scelte mi sono dovuto limitare. Quindi ecco il brano con cui li ho conosciuti. Non voglio dirvi nulla, non sono sicuro di essere in grado di descriverlo. Ascoltatevelo.
Tutti a un certo punto della vita hanno amato i Nirvana e Cobain.
Ad essere sinceri forse ho avuto una mezza indigestione dei Nirvana, ho i loro cd consumati dalle volte che sono stati usati. La ragione della scelta di “Lithium” tra i 5 brani preferiti è semplice: è stato il motivo per cui ho iniziato a suonare. Mi ricordo che avevo 12 anni e il rock, tanto meno il grunge, mi era ancora abbastanza sconosciuto: in casa si era soliti ascoltare cantautorato italiano o pop. Girando i vari canali in cerca di un po’ di musica, finii su MTV Rock, dove stava venendo trasmesso il video di “Lithium”. Fu amore a prima vista. La canzone, le movenze di Kurt, il video a volte a rallentatore, le immagini che si sovrappongono, furono i motivi per cui mi entrò in testa definitivamente e in modo irreversibile il pallino della musica.