E’ uscito a settembre “Mi hanno detto che”, il primo singolo di Argo, prodotto da Trem, dopo più di un anno senza alcuna pubblicazione. Il singolo in questione rappresenta una frattura di un equilibrio fittizio che l’artista si era creato in successione ad alcune difficoltà personali che affronta nel testo, come disturbi d’ansia e dipendenza.
Argo compromette la propria “stabilità di facciata” accettando l’irruenza di un periodo passato che continua a pesare e a condizionare le sue aspettative e la sua concezione di sé. Il brano, accompagnato esclusivamente da alcune note di pianoforte e violino curate da Trem, trascina un’atmosfera soffocante ma anche consapevole.
E come sempre, per l’occasione, gli abbiamo chiesto i suoi cinque brani preferiti.
Rino Gaetano – Mio fratello è figlio unico
Rino Gaetano mi ha spinto, prima di qualunque altro artista, a provare a scrivere qualcosa di mio. Questa traccia è un insieme di riferimenti ed esempi scollegati che, in qualche modo misterioso, mi sono sempre arrivati come un’unica immagine. E’ soprattutto questa la caratteristica di Rino Gaetano che mi ha sempre affascinato oltre all’attualità dei testi nonostante siano stati scritti in contesti ormai passati. Ammiro una lettura così sofisticata della gente e penso che, date tutte queste premesse, sia inevitabile che continui ad emozionarmi.
Mezzosangue – Never Mind
Il rap è stato il primo genere che ho approfondito soprattutto per l’interessante cultura dell’Hip-Hop. Mezzosangue mi ha sempre dato l’impressione di sentirsi “solo contro il mondo” e in molti momenti ho avuto proprio questa percezione in prima persona. Ascoltarlo mi è stato molto utile per due ragioni: la scrittura incisiva e lo sfogo. Questa canzone è in assoluto il pezzo che più mi ha insegnato l’importanza di questi due aspetti.
Vasco Rossi – Vita spericolata
Ok, scontatissima. Questa canzone l’ho scoperta che ancora vivevo a Brescia, facevo le tag nei bagni della mia scuola, in quel periodo. Guardando un film sui graffiti, dato che veniva cantata dai protagonisti, mi sono incuriosito particolarmente, il testo l’ho subito percepito come “iconico” e quindi ho iniziato ad ascoltarla tutti i giorni, almeno per un paio di mesi. Capita spesso di strillarla in macchina con mio padre, per quanto mio padre non sia affatto spericolato, ma questo è un altro discorso.
Bob Marley & The Wailers – Redemption Song
Questa traccia non mi è mai piaciuta particolarmente, non era “abbastanza reggae” quando l’ho scoperta ascoltando tutta la discografia di Bob Marley in cameretta con gli occhi arrossati.
L’ho rivalutata qualche anno dopo, guardando un film al quale sono molto legato (The beach). In una scena molto toccante alcuni personaggi cantano questa canzone e solo a pensarci mi viene la pelle d’oca. Forse ero io che avevo gli occhi troppo rossi per apprezzarla.
Jack Kays, Travis Barker – OUTRUN MYSELF
Non è una traccia con la quale sono cresciuto, è uscita recentemente, ma senz’altro è una traccia per cui sono andato, come si dice a Roma, “in fissa”. L’energia di questo ragazzo mi ha travolto da subito e reputo questo tipo di pezzi molto d’ispirazione per quello che voglio fare.
