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Reportage Live

CLUTCH a Milano: cronaca del mio primo concerto hardcore

Clutch in concerto a Milano foto di Roberto Finizio per www.rockon.it

Articolo di Chiara Amendola | Foto di Roberto Finizio

Mi ritrovo al Fabrique ancora una volta ma è il turno di qualcosa completamente lontano da quanto recensito fino ad ora. Gli adolescenti hanno lasciato il posto a genuini rockettari dall’aspetto strong.

I Clutch non sono esattamente il genere di band che troverete nella mia top ten di Spotify, ma accolgo la sfida visto che il parere di chi li ha già visti dal vivo è positivamente unanime.
Forse per la prima volta sono in un posto frequentato solo da uomini eterosessuali a Milano: barbe impavide, camicie di flanella a quadroni rossi, blu, verdi, teste tatuate, lunghe chiome nero corvino e permanenti sfacciate.

L’overture è pompata da qualche pezzo rock che riscalda la folla, la band compare al completo sul palco senza ingressi trionfali, anche se i fan non possono fare a meno di urlare e tendere le loro mani verso Neil Fallon che si rivolge alla platea come un imbonitore che vende miracoli. “Let’s have a party”, urla nel microfono, e lo show inizia con la carica travolgente di Weird Times, brano “caricone” tratto dall’ultimo disco “Book of Bad Decisions”. La location si trasforma in una centrale elettrica di stoner rock, lo spettacolo prende ufficialmente il via.

“Book of Bad Decisions” (che potrebbe essere senza alcun dubbio il titolo di un biopic sulla mia vita)secondo la critica, ha appena ridefinito il concetto di American Rock non solo con la musica, ma con storie incredibilmente vivide e seducenti perfettamente eseguite da un chiassoso regista. In effetti noto immediatamente che Neil è un Maestro dotato di una prorompente personalità, la mia attenzione si catalizza su di lui e sul suo modo di porsi col pubblico. Cerco di elaborare il suo personaggio pensando a quali carriere, oltre ovviamente diventare il frontman dei Clutch, gli avesse raccomandato il suo consulente all’orientamento scolastico: Santone guaritore? Sacerdote? Moralizzatore? Dispensatore di abbracci?

Il carisma di Fallon genera ovazione, è incredibilmente simpatico e ti fa quasi sentire di essere l’unico lì in mezzo, che quella esibizione è soltanto per te.

Il concerto procede con Sucker for the witch un racconto sulla lussuria soprannaturale che ha tutti gli ingredienti per essere considerato la grammatica dell’hard rock. Un ritmo intensamente energetico che ha scatenato una bellissima tempesta confusionaria di cori, pompaggio, trombe alte, rimbalzi, e ogni altra cosa che rende tale una grande performance.

La potente e rocciosa voce di Neil è l’accompagnamento decisivo per una fusione di stili che mescola rock tradizionale, hard rock, hardcore punk, blues, psichedelico e metal. Ammetto di iniziare a nutrire un certo fascino per i ragazzi del Maryland.

Gimme the keys è esattamente l’espressione del giusto equilibrio di distorto, grintoso e rauco rock’n’roll che ha fatto innamorare i fan negli ultimi 18 anni. La canzone si trasforma in un saltellare incessante al ritmo della batteria schiacciata, che è quasi preoccupante. Le danze e i cori festanti continuano ad alimentarsi sul groove contagioso di In Walks Barbarella, che chiude, apparentemente il set.
La folla non è contenta però, ne vuole di più. Un tizio che indossa una t shirt degli Slayer (perché vi ostinate a sfoggiare roba di altre band ai concerti?), chiama a gran voce la band.

I Clutch tornano sul palco per il bis e regalano ai fan l’incredibile Electric Worry, immancabile conclusione di uno spettacolo quasi perfetto. Ma è su How to shake hands che c’è l’inchino dei saluti “I’m gonna kiss all the babies and maybe kiss the mommas too” sembra l’arrivederci assoluto di una band che combina tutto ciò che amo del genere: atteggiamento, groove e testi geniali.
Un’ora e mezza dopo il mio arrivo mi accingo a uscire di corsa, la mia preoccupazione non è perdere il tram e vagare a piedi in una Milano gelida ma colmare l’irrefrenabile desiderio di ascoltarli ancora, questa volta in streaming nel mio viaggio di ritorno.

Clicca qui per vedere le foto dei Clutch a Milano (o sfoglia la gallery qui sotto).

CLUTCH – La scaletta del concerto di Milano

  1. Weird Times
  2. A Good Fire
  3. Sucker for the Witch
  4. Earth Rocker
  5. Sonic Counselor
  6. Spirit of 76
  7. Ghoul Wrangler
  8. Paper and Strife
  9. The Face
  10. B. Is in Control
  11. Quick death in Tx
  12. Hot Bottom Feeder
  13. Gimme the Keys
  14. BOBD
  15. In Walks Barbarella

Encore

  1. Elecrtic Worry
  2. How to shake Hands
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