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Reportage Live

Il racconto del ROCKIN’1000 That’s Live 2018 di Firenze

Photo by: Giuseppe Luigi di Pace

Quarto appuntamento per Rockin’1000 That’s Live, sabato 21 luglio 2018 1500 musicisti hanno suonato insieme allo stadio Artemio Franchi di Firenze.

300 chitarristi, 250 bassisti, 250 batteristi, 50 percussionisti, 250 tastieristi e fiati e 300 cantanti che hanno fatto ballare, cantare e sognare una marea di spettatori di ogni età, cultura e nazionalità. Una scaletta accattivante e ben riuscita partendo dal Preludio numero 1 di Johann Sebastian Bach, passando per Otis Redding, Rolling Stones, Deep Purple, Who, Springsteen, Nirvana, Oasis, Pixies, Mark Ronson ft. Bruno Mars, Linkin Park, Rage Against the Machine, Red Hot Chilly Peppers e Foo Fighters.

In quattro anni ne è stata fatta di strada, Fabio Zaffagnini e la sua squadra sono partiti con il video dedicato ai Foo Fighters che ha fatto impazzire il web con 44 milioni di visualizzazioni e ha convinto la band statunitense a fare un concerto a Cesena, per poi passare al primo That’s Live allo stadio di Cesena e l’anno scorso al Summer Camp in Val Veny a Courmayeur.

Tra le novità di quest’anno ci sono state due guest star: il Maestro Peppe Vessicchio, che ha diretto i 1500 musicisti, e Courtney Love, che ha cantato tre dei suoi successi con le Hole: Olympia, Malibu e Celebrity Skin.

Courtney è stata coinvolta grazie a Only the Brave Foundation, poiché quest’anno di Rockin’1000 That’s Live ha anche avuto una speciale charity partnership con la comunità di San Patrignano.

Inoltre, Fabrizio Lavoro in arte Nikki e Federico Russo di Radio Deejay (main media partner) hanno presentato lo spettacolo. In particolare, Nikki si è diviso tra il palco e i Millini, suonando la chitarra come due anni fa a Cesena, insieme ad altri musicisti conosciuti quali: Alteria, Arianna Di Claudio, Dolcenera, Davide Civaschi (aka Cesareo), Livio Magnini, Nevruz, e Saturnino.

Quello che ho visto, sentito e percepito, è la partecipazione viva e la voglia di divertirsi di tutti i musicisti convolti, ho respirato serenità, voglia di mettersi in gioco senza gareggiare, per stare insieme e divertirsi.

Dopo il primo blocco di pezzi Fabio Zaffagnini è salito sul palco e ha fatto un bellissimo discorso sull’inclusione, su come questo progetto coinvolga persone da tutto il mondo, senza confini e senza barriere culturali. Discorso che si è concluso con l’esecuzione di Where is My Mind dei Pixies e che mi ha fatto venire una gran pelle d’oca e riflettere su come l’arte, in tutte le sue forme, può riportare bellezza e armonia in un periodo storico pieno di prepotenza e arroganza. Un progetto che va coltivato e fatto emergere sempre di più, proprio perché riesce a dare un messaggio positivo, di inclusione sociale e armonia, attraverso un linguaggio che supera qualsiasi barriera.

Claudia Gardin

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