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Interviste

Grazian è il cognome e il nuovo inizio di Alessandro Grazian: un nuovo singolo, Milano, e la fine della pausa delle canzoni

Esce domani venerdì 12 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo di Alessandro Grazian che per quest’occasione si firma semplicemente Grazian.

Nonostante“, questo il titolo di questo nuovo inizio, è il primo tassello di un percorso musicale, quello legato alle canzoni, che riprende un discorso sospeso quasi dieci anni fa: Un brano nato al pianoforte e figlio di un songwriting che musicalmente guarda tanto alle power ballad del passato quanto all’art rock più contemporaneo. Qui si canta del ciclo della vita, di come ognuna delle nostre esistenze scorra a fianco di altre, ognuna con la propria velocità, lasciando trasparire in filigrana un invito, quello a tenere duro, perché nonostante tutto, siamo ancora qui.

Quello di Alessandro Grazian è un nome che risuona da anni nella scena underground indipendente e non. Nonostante non si sia mai fermato davvero, come cantautore non lo vedevamo da un po’, ma questo nuovo singolo sembra aprire le porte di un nuovo percorso, anche se lui non sembra così sicuro sul suo futuro

Ecco com’è andata!

1. Domanda forse banale, ma necessaria. Come mai hai sentito la necessità di ricominciare con un nuovo nome (che è in realtà il tuo cognome)? E come mai hai deciso di uscire proprio adesso?

Da quando ho pubblicato il mio ultimo album di canzoni nel 2015 sono accadute tante cose perché dopo quel disco ho sentito subito il bisogno di ridefinire il mio rapporto con la musica che non poteva più essere legato solo alla dimensione ‘cantautorale’. Da allora ho fondato Torso Virile Colossale (progetto strumentale con il quale ho scritto e pubblicato due album), sono entrato a far parte dell’Orchestrina di Molto Agevole (formazione con la quale uscirà presto un album con brani firmati anche da me), ho collaborato con tanti artisti in veste di coautore/musicista/arrangiatore/produttore (a vario titolo ho lavorato con Edda, Cesare Malfatti, Giulio Casale, Cristiano Godano, l’Ensemble di Esecutori di Metallo su Carta e molti altri) e ho scritto musiche per spettacoli, installazioni e corti. Insomma ne ho fatte tante, e non solo in ambito musicale. In tutto questo ho naturalmente continuato a scrivere canzoni ma con un approccio che si è via via modificato nel tempo.

In questi anni ho voluto far sı̀ che scrivere canzoni fosse ‘quello che mi accadeva mentre ero occupato a fare altro’: Ero convinto che questo avrebbe fatto bene a me e alle mie creazioni.
Alla luce di tutto questo, recentemente, ho sentito il bisogno di rimettermi in gioco pubblicando nuove canzoni ma ho capito che non mi andava di riprendere il discorso lı̀ dove l’avevo sospeso 10 anni fa e per questo ho pensato che uscire solo con il mio cognome potesse aiutarmi a vivere bene questo ritorno, senza sentirmi in dovere di avere una vera continuità con la mia storia passata di cantautore ma allo stesso tempo senza prenderne le distanze. Quella di cambiare leggermente nome era una piccola rivoluzione che mi andava di fare e in questa scelta c’è anche una certa dose di sana incoscienza e mi piace che sia cosı.̀ Naturalmente potete continuare a chiamarmi ‘Alessandro’ 😉

2. Cosa pensi sia cambiato nel mondo musicale, di come vive la musica Milano e dintorni, da quando ci avevi lasciato, dieci anni fa, con le tue ultime pubblicazioni? E come te la vivi a riguardo?

Come detto poc’anzi è vero che non pubblico un album di canzoni da 10 anni ma in questi anni ho continuato comunque a fare dischi quindi in realtà non mi sono mai fermato. Detto questo, penso che in generale sia cambiato un po’ tutto: Io vengo dal mondo del Do It Yourself mentre adesso mi pare di capire che le cose siano molto più strutturate già per le piccolissime realtà. Io ho sempre fatto parte del sottobosco quindi è quello il mondo che conosco meglio. In questo senso la mia generazione ha avuto probabilmente un approccio più confuso e forse pionieristico alla musica e all’industria discografica (che in qualche modo negli ultimi anni si è dovuta reinventare). Riguardo Milano dove vivo oramai da 15 anni mi piace il fatto che rimanga una piazza dove è possibile fare e ascoltare molta musica e confrontarsi sempre con molte realtà diverse. Il tempo passa ma continua a piacermi vivere qui.

3. “Nonostante” è a tutti gli effetti un brano nuovo? A che periodo risale?

Nonostante’ è una canzone nuova che ho finito di scrivere poco prima di entrare in studio l’estate scorsa ed è nata al pianoforte.

4. E c’è qualcuno in questo brano, che ha lavorato con te o che è stato presente in quel periodo, che c’era già all’epoca?

La canzone è stata prodotta da Davide Andreoni, mio partner in crime in svariate avventura musicali già da un bel po’ di anni ma è un brano che ho scritto a 45 anni, non a 30, quindi non reca in sé vecchie idee o intuizioni. Non aveva senso per me, dopo tanto tempo, uscire con un pezzo vecchio: le idee non mancano e mi interessava testimoniare il mio attuale approccio alla scrittura.

5. Ora cosa accadrà?

Mentirei se dicessi che lo so. Nel frattempo però presenterò ‘Nonostante’ dal vivo al Bellezza di Milano il 20 aprile assieme anche ad altri inediti. Sul palco con me ci sarà una band completa composta da Davide Andreoni alle tastiere, Emanuele Alosi alla batteria e Giovanni Pinizzotto al basso. Per la prima volta mi accompagnerò in alcune canzoni al pianoforte oltre che alla chitarra.

Siete tutti invitati!

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