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Interviste

Intervista ai MANITOBA

Matilde” è il secondo singolo estratto dal prossimo album del gruppo, in uscita in autunno 2024: un vivido affresco della vita interiore di una ragazza in conflitto con l’immagine paterna.

Manitoba raccontano: Matilde è una storia di rivalsa: una ragazza con un padre che beve e una madre assente. Nonostante questo Matilde è forte e sa che canteranno di lei. Un sogno per Matilde esiste!

1. Avete intrapreso un nuovo percorso musicale, da “Fiori e baci” feat. Edda, arrivando fino a “Due sassi” e “Matilde”. Cosa lasciate alle spalle e cosa avete deciso di abbracciare per la prima volta?
Per la prima volta dopo tanto tempo ci siamo ripresi la nostra musica. Non ci interessano i numeri, i like, le radio. Solo fare la nostra musica senza compromessi, purtroppo in momenti difficili abbiamo dovuto accettarli, soprattutto in televisione, ma adesso per noi non quel tipo di mentalità non esiste più. Meglio incompresi, ma liberi!

2. Il vostro ultimo singolo, “Matilde”, racconta la storia di una ragazzina con un padre alcolista e una madre assente. Da dove nasce l’ispirazione per questo brano?
Dai centri per disturbi alimentari dove abbiamo l’onore e la fortuna di lavorare, in particolare Filippo. Lì si incontrano storie come quella di Matilde. È una storia vera che parla di rivalsa e riscatto, ma anche di ricerca di identità.

3. In “Due sassi” parlate di resilienza, in “Matilde” di rivalsa. Sembra che forza e resistenza siano temi centrali centrali per voi oggi. È così?
Esatto. Resistere in un mondo dove Sfera Ebbasta fa gli stadi non è facile. Ci stiamo provando.

4. Saranno il filo conduttore dell’intero album?
Il rock è tutto quello che abbiamo: sarà vecchio, sarà passato, sarà noioso per molti, ma per noi è l’unico modo per resistere. Il rock e la resistenza sì… sono il filo conduttore dell’album.

5. Come si collegherà “Matilde” agli altri personaggi narrati nel disco, considerando che dovrebbe essere una costellazione di storie?
Una costellazione di storie: bellissimo! È proprio così, Matilde è uno dei personaggi del disco e piano piano li conoscerete tutti. Tutti si collegano a noi: ogni canzone è un’emozione, un sentimento o un momento della nostra vita, ogni canzone è un personaggio.

6. Siete un duo con un forte impatto rock. Come desiderate che venga percepito il vostro sound? Ossia, su che sfumatura state lavorando, anche nella dimensione live?
“Meno basi possibili” è il nostro motto! In generale stiamo lavorando tanto sulla dimensione dal vivo che per una band come noi è fondamentale. Le chitarre, il basso e la batteria sono il fulcro del nostro live, questo da sempre non solo da oggi!

7. Il viaggio dell’eroe è un modello narrativo basato su archetipi e suddiviso in tappe che conducono l’eroe da una consapevolezza parziale a una piena auto-consapevolezza. Se doveste immaginare il vostro percorso – dall’esordio –  come appunto un viaggio musicale ma anche artistico e personale, senza dover per forza ricondurvi a questo modello, a che punto vi sentite?
Il mito è un punto di riferimento per noi, in particolare il mito greco. Quindi direi che noi siamo come Odisseo, che cerca una casa, ma non la trova mai. Tutti i musicisti sono come Odisseo: devono soffrire prima di arrivare ad Itaca, e avere fiducia di arrivarci anche se dovessero rendersi conto di non poterci tornare mai più.

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