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Reportage Live

PRIMAVERA SOUND 2016: reportage del 3 Giugno con Beirut, Radiohead, The Last Shadow Puppets e Beach House

Foto tratte dalla pagina facebook ufficiale del Primavera Sound 2016
© Cecilia Diaz Betz © Eric Pàmies

La giornata del 3 giugno si doveva cominciare al Beach Club con il set di Maceo Plex. Per forza. Se avessi fatto in maniera diversa non sarei arrivata fino ai Beach House. Per dire che ho chiuso il cerchio. L’idea era quella di rivedere i White Fence allo stage del Primavera però mi accorgo che tra di noi non c’è più quella magia che si era creata all’interno dell’Apolo. Tim Presley il mio cuore ti appartiene ma se mi annoi a morte salpo per altri palchi alla ricerca di nuove avventure, per esempio al Pitchfork si esibivano gli Aliment, trio spagnolo punk-garage e sul piccolo Adidas Original i Viva Belgrado. Ai Lush ho preferito le Savages, allo stage Heineken, come hanno fatto migliaia di altre persone. Si sono esibite davanti ad un pubblico un po’ più variegato rispetto a quello che si potrebbe trovare di solito ad un loro concerto ma che l’istrionica Jehnny Beth ha saputo intrattenere magistralmente, concedendosi pure qualche stage diving. Poi devo ammettere che non mi stancherò mai di sentire dal vivo Husbands, Shut Up o Sad Person.

lastshadowpuppets

Inizia così il mio ping pong tra Heineken ed H&M, i due palchi si trovano l’uno di fronte all’altro e ospitavano nomi quali Beirut, Radiohead, The Last Shadow Puppets e Beach House. Nessun inconveniente per fortuna, i Beirut al tramonto raccolgono consensi, i Last Shadow Puppets danno spettacolo grazie ad un Alex Turner in mood inglesotto-in-vacanza-in-Spagna, non so se avete presente? I Blur ci hanno scritto pure una canzone abbastanza famosa.

I Beach House chiudono in bellezza una giornata un po’ sottotono, per me, per l’acustica non proprio spettacolare (colpa del vento) e per tutti quelli che sono sopravvissuti al lunghissimo live dei Radiohead, dalle 22:15 alle 00:15. Un’agonia, una processione, una veglia funebre. Per la prima volta in vita mia mi sono sentita troppo felice per i Radiohead. Certo, ci sono stati dei momenti pazzeschi e intendo quando tutto il Fòrum si è messo a sussurrare Karma Police, Creep, Paranoid Android, Idioteque in maniera abbastanza inquietante. Fin dalle prime note di Burn The Witch il Fòrum è ammutolito, perché a Thom dà noia che i suoi fan cantino le sue canzoni. Queste cose mi fanno venire voglia di armarmi e ribellarmi. Talk Show Host non mi è piaciuta. In tutto ho contato due minuti di genuino intrattenimento. Non che mi aspettassi diversamente, ma li ho amati talmente tanto e per così tanto tempo che ora mi posso permettere di odiarli. Bene, ora che li ho visti dal vivo non sono più intoccabili. Non hanno suonato Fake Plastic Trees. Devo elaborare questa cosa che sono arrabbiata con loro perché non mi sono piaciuti. Ciao.

Scalette Radiohed – Beirut – Beach House

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Anello di congiunzione tra le Spice Girls e Burzum fin dal 1988

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